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venerdì 26 novembre 2010

AAA DIRIGENTE CERCASI

Eccoci arrivati all'epilogo! Mi hanno escluso!
Il pensiero che il peggio in questo rinnovo si fosse già visto, è stato spazzato via dall'azione più squallida che una associazione di rappresentanza possa permettere : la negazione del confronto.
NON POSSONO ESSERCI CANDIDATI ALL'INFUORI  DI QUELLO PRESENTATO DAL SISTEMA!
Che amarezza!
Ma penso, normale, in fondo è lo specchio di quello che accade in tutti gli ambiti sociali.
Nulla di nuovo, nulla di diverso, quindi tutto normale. Perché scandalizzarsi!
E' quello che succede tutti i santi giorni da un po' di tempo in qua, e, tutti noi ci stiamo rassegnando come fatto normale.
La nostra coscienza  è violentata quotidianamente dai soprusi, dalle ingiustizie, dalle iniquità, ma non reagiamo, convinti che tanto non serve a nulla e continuiamo, rassegnati, a subire in silenzio.
Quello che accade, da noi, come negli altri ambiti della rappresentanza, è l'assoluta mancanza di leader in grado di farsi carico delle aspettative degli altri e che lavorino per il bene comune.
IL BENE COMUNE.
Una frase usata e abusata a dismisura, ma ormai svuotata del vero contenuto, quindi impoverita.
Come ormai svuotati sono gli ideali come l'etica e la morale, come fossero concetti del passato, quindi fuori moda e fuori dal tempo.
Perché la moda dei nostri tempi è il personalismo più sfrenato, la cura del proprio orticello (inteso come interesse privato e soddisfazione del proprio ego) e gli altri?
Parlando con un giovane imprenditore ho colto l'amarezza e lo stato di rassegnazione di una generazione che non vede futuro e non nutre speranze. Una generazione già rassegnata in partenza?
Ma non dovrebbe essere così ! I giovani per loro natura dovrebbero essere pieni di speranza e di sogni  e pensando al futuro,  progettare cose straordinarie.
Noi, con i nostri atteggiamenti, abbiamo ucciso le speranze e i sogni di una generazione.
Quale futuro può avere una società come la nostra? Cosa posso fare per contribuire al miglioramento?
Queste domande me la faccio spesso, e per quanto poco possa valere,  mi impegno perché il futuro dei miei figli  e del mio mondo sia diverso, migliore.
Sono convinto che basterebbe azionare questo pensiero in ognuno di noi, come la scintilla che fa esplodere la miscela nel motore, per mettere in moto un meccanismo contagioso, capace di cambiare molte cose.
Tutti possiamo fare qualcosa di meglio !
Ogni dirigente che si è candidato a rappresentare i colleghi deve porsi questa domanda.
Ritornando alle nostre povere questioni di rinnovo cariche sociali dell'associazione, passata l'amarezza iniziale, continuerò a lavorare perché sono convinto che quello che dico è giusto, perché molta gente mi ha detto che è giusto e perché l'esclusione da parte di una associazione che sta assumendo connotati che mi piacciono sempre meno, mi dice che è giusto.
Pensavo ad un'atleta che si prepara duramente per essere al meglio in una gara importante, e, sui blocchi di partenza gli viene negata la possibilità di gareggiare.
Una risposta a quello che è successo l'ho trovata  : ero troppo forte !!! Un avversario pericoloso.
Qualcuno avrà pensato : "...e se questo vince cambia le cose veramente!  meglio non rischiare"
Questa convinzione già mi basta per continuare nel cammino intrapreso, sarà più difficile, più complicato.
Ma questo non mi spaventa!
IO SONO QUI ! e sono convinto che la fuori ci sono molti altri come me.
Hanno solo bisogno che qualcuno li accenda!!!
Alla prossima.

14 commenti:

  1. Detto fatto!!
    Proprio vero! Amazza con una pistolata l'avversario così il duello ha il vincitore preferito garantito!!
    Ma che bravi che son stati! e che presidente avremo??
    Ma Boschettoooo...
    Grand'uomo!!! Lui si che guiderà l'associazione verso il futuro verso l'uscita dalla crisi verso l'uscita dalle 1000 difficoltà, che ogni artigiano, incorre ogni giorno.
    Ma Aladino, anche tu!! Deviesser felice perchè la tua azienda evolverà sempre più, perchè alle spalle hai una garanzia, l'associazione UPA!
    Comlimenti Boschetto!!

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  2. Mi sembri sarcastico, ma non è così che si cambiano le cose, inveendo contro qualcuno.
    Piuttosto dovresti farti una domanda : se così com'è l'associazione non mi piace, cosa posso fare io per migliorarla?
    La tua risposta e quella di altri potrebbero segnare il percorso più giusto da seguire.
    Fammi sapere la tua risposta.
    Ciao
    ps un'altra volta firmati. Grazie

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  3. ...ma come si fa a dire che Boschetto sarà il Presidente? non ci son state ancor le votazioni.
    Comunque si vedrà come andrà a finire.
    Se non sarà bravo,lo si riprenderà per far girare la direzione per un giusto impegno artigiano..
    Franca

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  4. Cara Franca,
    è un dovere di tutti noi soci far sì che il Presidente dell'Associazione abbia ben chiare le necessità delle nostre imprese.
    Infatti spetta a noi portare ai dirigenti le nostre aspettative le nostre necessità e di conseguenza aspettarci delle risposte che siano in linea con queste.
    Ciao, alla prossima

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  5. Ciao Ala.
    come riuscir ad esserti accanto per una svolta in tutto ciò??
    Tutti noi siamo sfiduciati perchè si nota che, chi la vince, è sempra la malavita.
    Ti sosteniamo col cuore e con un cuore duro e forte, ma come faremo a liberare questa corda che ci stringe sempre più?
    Abbiamo bisogno di verità e di fede, non solo in cristo, ma fede su noi stessi ed obbiettività nel scegliere ed eleggere laeder veri e convinti e credenti in ciò che proffessano!
    Ammiriamo il tuo operato svolto fin ora e ci auguriamo che un giorno potrai esser guida e mezzo, per aiutare tutto il mondo artigiano!
    Saviano e Stefano Zamborelli

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  6. Grazie,
    per le parole di fiducia nei miei confronti.
    Bisogna avere fede, perchè certamente tutto questo non potrà durare all'infinito.
    Per quanto mi riguarda sono a disposizione per fare qualcosa di buono.
    Non perdiamo la fiducia, per adesso è andata così, prendiamone atto, ma continuiamo a coltivare una speranza di un mondo migliore.
    Non ci sono saggi che possono toglierci la Speranza.
    Ciao a tutti due, ci sentiamo presto

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  7. Ciao Aladino,
    Sfortunatamente era un epilogo un po' scontato dal mio punto di vista.Il fatto che abbiano escluso una persona come te, così valida e importante all'interno dell'associazione e abbiano tenuto invece persone di dubbia capacità e moralità fa riflettere molto.La domanda che ti rivolgo è questa:c'è ancora posto in questa associazione per gente onesta o l'UPA è diventata un'organizzazione ad uso e consumo di persone che pensano solo ai propri interessi?
    Saluti, Claudio.

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  8. Ciao Claudio,
    bella domanda la tua.
    Me la sono fatta anch'io molte volte.
    Prima, quando avevo un ruolo all'interno e anche adesso da semplice socio.
    Forse è stato proprio questo pensiero ad animarmi e farmi decidere di scendere in campo.
    Sono sceso in campo perchè allora ero convinto che la nostra associazione potesse essere un luogo del confronto, del dialogo e delle idee, ideale per costruire qualcosa di buono per gli Artigiani e le Imprese.
    L'idea di fondo non cambia, la mission è questa.
    Forse, in questo frangente, l'associazione non incarna il soggetto migliore.
    Il tempo è galantuomo e ci darà la risposta alla tua domanda.
    Nel frattempo bisogna non farsi prendere dallo sconforto, non serve a nessuno, soprattutto a noi stessi.
    Aspetto ancora da parte tua stimolazioni importanti come questa di oggi.
    A presto

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  9. Certo Ala!!
    sempre saremo tuoi sostenitori,crediamo in te e tempo al tempo!!
    Perdere la fiducia, MAI!!
    Saviano.

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  10. Mi piace questo tuo piglio!!!!
    Mai e poi mai perdere la fiducia.
    Un grazie di cuore per il sostegno e per credere in me.
    Cercherò di non deludervi.
    Continuate a sostenermi come state facendo, qualcosa di buono riusciremmo a fare.
    Ciao Saviano

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  11. Confesso di non aver seguito l'andamento della campagna elettorale, ho lasciato con molto amaro in bocca l'Associazione UPA vari anni or sono, pur continuando ad essere artigiana. Ma da quello che ho capito la democrazia e la trasparenza, che dovrebbero essere appannaggio di una società civile, non appartengono a questa associazione, dove la candidatura non è più libera ma appannaggio di un gruppo di 'saggi', non viene più con i voti dal basso, ma con una investitura dall'alto.
    E poi la beffa: questa Associazione rappresenta anche noi artigiani non iscritti all'UPA nei confronti delle Amministrazioni pubbliche e altre Associazioni, che si rifanno ad essa per cariche ed incarichi.
    Ma per noi che non bazzichiamo, sarebbe possibile sapere quali sono i parametri in base ai quali i saggi decidono chi può e chi non può candidarsi? E per quale motivo il giudizio è insindacabile?
    Quello che auspico è onestà e trasparenza: è ora di finirla con gli inciuci, con le cose nascoste, con la stanza dei bottoni appannaggio di pochi eletti, con i soldi delle NOSTRE TASSE che via gettoni di presenza o nomine nei vari consigli di amministrazione di enti pubblici e altro, rientrano nelle tasche di quelli che i saggi hanno ritenuto idonei, e non parlo di introiti legati alle tessere, con quelle ormai, secondo me, non ci pagano neanche le bollette!
    Quanto di questi emolumenti rientra in Associazione? Quanto resta nelle tasche di coloro che i saggi hanno designato quali eletti?
    Troppe domande per la notte di Natale.
    Speriamo che l'Anno Nuovo ci porti una alternativa.
    Intanto abbiamo questo blog.
    Grazie Aladino, per aver creato questo spazio di confronto.
    Auguri a tutti
    Elisabetta

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  12. Cara Elisabetta,
    sono io che ringrazio tutti quelli che come te si sentono di esprimere la propria idea.
    Io ho creato solo il mezzo, il contributo vero sta in tutti gli artigiani che come te, sono stanchi e vogliono vedersi rappresentare da una classe dirigenziale diversa.
    Le domande che poni sono tutte estremamente giuste,"azzeccate".
    Provo a darti qualche risposta stringata, rimandando,caso mai,gli approffondimenti a quando affronteremmo argomenti specifici.
    Anzitutto il tema dei "saggi".
    Strumento dell'ultimo statuto dell'associazione, scritto nel 2006 ad opera della rinnomata coppia Berengan/Dalla Costa, per proteggere il sistema contro attacchi "esterni".
    I saggi (amici) sono nominati dal presidente uscente e sono quelli che poi decidono chi va bene come dirigente e chi no. E' chiaro che saranno scelti i dirigenti allineati con il presidente e saranno scartati quelli che la pensano in maniera diversa. E' palese che in questo modo il presidente uscente è sicuro di avere già la maggioranza in consiglio generale, ancor prima delle elezioni.
    Se poi ci mettiamo che le terne si possono costruire a tavolino, avremmo con l'aiuto dei "saggi" un candidato vero e due comparse.
    Questo è avvenuto nell'ultimo rinnovo, che chiamarlo tale è una offesa per la democrazia e la trasparenza.
    Da quanto era finta la terna, non c'è stato bisogno di votazioni per eleggere il presidente.
    In sintesi non c'è stato un rinnovo, ma bensì, con lo strumento "saggi" sono stati elimminati tutti quei dirigenti non allineati con il sitema, sostituendoli con nuove figure ignare e all'oscuro di tutto.
    Gli emolumenti sono appannaggio dei soli dirigenti.
    Cercherò in futuro di produrre un elenco con tutti i nomi dei dirigenti e i compensi percepiti.
    Sperando di averti ancora nel blog, auguro anche a te i migliori auguri di buone feste.
    Ciao, alla prossima.

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  13. Caro Lorino,

    avrei dovuto scriverti il 6 gennaio, così dopo Natale sarebbe arrivata la Befana, ma tant'è: ero a lavorare.
    Riassumo.
    Il Presidente uscente nomina tre Saggi che riceveranno le proposte di candidatura da parte dei vari associati che aspirano a diventare Presidente.
    E tra le candidature i Saggi ne scelgono tre.
    Scusa Lorino, ma siamo ancora in Italia o nella Bulgaria di qualche decennio fa?
    Il Presidente uscente nomina i Saggi???
    Ma come può ancora esistere una Associazione dopo una decisione del genere?
    Credo che i soci UPA non siano al corrente di questo, troppo impegnati a lavorare per prestare attenzione a quello che effettivamente succede in Associazione.
    Mi piacerebbe saperne di più, quando puoi.
    Grazie
    Elisabetta

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  14. Cara Elisabetta,
    anzitutto bentornata, ironica come sempre.
    Cercherò di spiegarti, anche se difficile, la questione dei saggi.
    Nel 2006 è stato rifatto lo Statuto dell'Associazione dalla premiata ditta Dalla Costa/Berengan, con il preciso intento di blindare la dirigenza da qualsiasi attacco esterno o interno, appunto con l'introduzione dello strumento dei Saggi.
    I Saggi sono un un organo di assistenza al presidente, di conseguenza indicato dallo stesso e retificato dal Consiglio Generale.
    Hanno anche il compito di determinare la scelta delle terne tra tutte le candidature nei vari ambiti di rappresentanza, al momento del rinnovo cariche.
    Sono quattro artigiani in pensione e un tecnico esterno.
    E' chiaro che nominati dal presidente uscente, risponderanno allo stesso per la scelta delle terne.
    Il gioco è tutto qui!
    Di democratico in tutto ciò non c'è nulla, tanto è vero che si era tentato di correggere questa anomalia dallo Statuto, purtroppo vanamente.
    In pratica il rinnovo è stato un teatrino, perchè a monte con lo strumento dei saggi , sono state eliminate tutte le candidature scomode, prima ancora di andare al voto.
    Il gioco è fatto!
    I soci UPA non sono al corrente di questo come di tante altre cose.
    La mancanza vera è della dirigenza, che non è in grado di espletare il compito della rappresentanza.
    L'autoreferenzialità di questa classe dirigente è deplorevole, incapace di dare il senso vero alla missione a cui sono chiamati, perchè troppo indaffarati al gioco del potere, esplicitato con l'assunzione di cariche e poltrone a scopo personale.
    Tutto qui, desolatamente tutto qui!
    Ciao, allla prossima:

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