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lunedì 3 gennaio 2011

A PROPOSITO DI CREDITO.......

Cari colleghi Artigiani, 
negli slogan elettorali per il rinnovo, l'attuale presidente di UPA e il suo entourage, avevano puntato tutto sul credito e sulla ristrutturazione di UPA Servizi Spa.
Allo stato delle cose, i segnali che arrivano da via Masini, sono tutt'altro che rassicuranti sulle questioni menzionate. Si dice che la nostra associazione sia in forte difficoltà con la partita sul credito.
Le pratiche sono intasate e a fatica riescono a gestire il sistema e per questo hanno chiesto aiuto a Upa Servizi, di fatto aumentando sempre più la confusione e le interferenze nella società di servizi.
Ma la cosa più interessante è che ben poche pratiche riescono ad arrivare all'erogazione della garanzia!
Ma come? Il credito in collaborazione con CNA non doveva rappresentare la risoluzione e una risposta al forte bisogno di garanzie per l'accesso al credito del nostro comparto.
Se così non è bisogna dedurre che gli intrecci con l'altra associazione di artigiani aveva altri scopi, e qualcuno sa bene quali sono.
Nel frattempo, mi segnalano aperture di nuove sedi di Artigianfidi e se questo è il risultato della percorso intrapreso, auguri.
Per quanto riguarda la partita sulla nostra società di servizi la situazione è addirittura drammatica.
I dipendenti vivono con angoscia e un forte stato di pessimismo il futuro dell'azienda, anche perché i segnali che arrivano non vanno certo nella direzione di un miglioramento dei conti.
I lavoratori a tempo determinato alla scadenza del contratto vengono lasciati a casa e se si aggiunge che sta per partire il contratto di solidarietà, capirete che i segnali non sono dei migliori.
E' forse l'antipasto di una dismissione da parte di UPA della erogazione diretta di servizi alle imprese?
Le dichiarazioni del nuovo presidente di CNA, al suo insediamento, portano a pensare che dopo il credito sia arrivato il momento di fusione nel comparto dei servizi e magari perché no quella delle due associazioni ( parole del presidente CNA, fonte Mattino di Padova).
L'isolamento sempre più marcato in cui la nostra associazione si sta ponendo nei confronti del mondo Confartigianato, regionale e nazionale, ci induce a pensare che forse è questa la strada tracciata dai vertici UPA.
Ma se è così c'è tutto il dovere di avvisare gli associati, delle intenzioni in atto.
Io ricordo benissimo quando, aperta la mia attività,  mi sono iscritto ad una associazione di categoria, scegliendo l'UPA e non la CNA.
C'era un mondo di motivi per cui l'ho fatto, un mondo di ideali comuni e un mondo di diversità da una associazione "rossa".
Io non voglio diventare associato CNA.
Se l'avessi voluto lo avrei fatto di mia spontanea volontà, e come me, penso anche gli altri associati.
Staremo a vedere gli sviluppi dei prossimi mesi, vigilando con attenzione sulle decisioni che arriveranno da via Masini.
Segnalatemi se qualcuno ha avuto esperienze con il nuovo servizio targato Credito per l'Artigiano,  fatemi sapere come è andata .
Per come stanno andando le cose, credo che arriverà una buona quantità di carbone nelle calze dei dirigenti artigiani, presidente in testa!
Alla prossima!


8 commenti:

  1. Ciao Aladino,
    Sono un artigiano che come te tempo fa ha scelto di iscriversi all'UPA perchè credevo che potesse sostenere le piccole imprese come la mia.Evidentemente ho fatto una valutazione affrettata in quanto in questo periodo sembra che nessuno sia disposto a puntare sulle piccole imprese,da sempre realtà concrete in Veneto.Trovo inoltre che chi prende decisioni nell'UPA odierna stia trascurando in modo significativo i propri associati tenendoli all'oscuro di quello che sta succedendo all'interno di questo grande gruppo di artigiani.
    Saluti,Antonio.

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  2. Ciao Antonio,
    è proprio vero, si fa un gran parlare di piccola impresa, ma di fatti concreti per aiutarla, neanche l'ombra.
    Eppure ci sarebbe un gran bisogno di sostegno in questo momento, la situazione è critica per molte imprese e se qualcuno non fa qualcosa in fretta, ho paura che sarà un anno drammatico!
    Penso sia arrivato il momento di farsi sentire nei luoghi che contano.
    Si fa un gran parlare di Fiat e basta, come se la ricchezza in questo paese arrivasse dalla grande impresa.
    Per l'artigianato non viene spesa neanche una parola. Siamo invisibili e soli!
    Penso sia arrivato il momento di svegliarsi e bisogna cominciare a far sentire la nostra voce, partendo dalla nostra associazione di rappresentanza, che sembra sorda al grido d'aiuto che viene dalle nostre imprese.
    Ciao alla prossima

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  3. ....come sospettavo, quella faccia da sberle il ri-neo presidente, farà cadere a pezzi, un'associazione nata per sviluppo e sostegno degli artigiani; solo perche, il pirlone, non ha testicoli adatti e non sà mandare a casa chi di artigianato, non sa nemmeno il significato.
    Che si impegni a far faccia meritevole di sguardo aiutando l'artigianato, invece di far sempre quella faccia da sberle che ha dal vivo ed in ogni foto stampata nei quotidiani!
    Marta

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  4. Leggendo i commenti dei miei due colleghi non posso far altro che essere pienamente d'accordo.
    In un periodo così difficile, noi artigiani sentiamo fortissima l'esigenza di avere qualcuno che ci tuteli e ci aiuti a restare a galla. Sicuramente non è quello che stanno facendo gli alti vertici dell'Unione anzi, mentre loro si divertono a passare il tempo facendo cene a spese di noi poveri artigiani, noi stiamo pensando a come poter pagare tutte le scadenze di fine mese. A questo punto dobbiamo veramente valutare se conviene rimanere associati all'UPA.
    Un grazie per l'impegno che stai mettendo in questa tragica situazione.
    Carlo

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  5. Cara Marta,
    mi sembri alquanto incavolata con l'associazione e il suo presidente.
    Credo tu abbia avuto delle esperienze negative e abbastanza personali per scrivermi così.
    Fammi sapere i particolari se ritieni opportuno, comunque concordo con te che al nostro presidente manchino gli attributi.
    Ciao, a presto

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  6. Ciao Carlo,
    ti ringrazio per l'elogio, ma mi sembra il minimo da parte mia.
    Sono d'accordo con te sul fatto che siamo in un periodo tragico e molto delicato per molte nostre imprese, ne ho testimonianza, purtroppo.
    La percezione mia e di molti colleghi è di uno stato di abbandono e di solitudine difronte alle difficoltà che stiamo affrontando.
    Il nostro grido di angoscia cade nel vuoto e la nostra rappresentanza si dimostra sorda ed incapace difronte alle nostre difficoltà.
    Cosa possiamo fare?
    Me lo chiedo spesso, e ti dirò non è facile fare qualcosa, quando chi ha il ruolo per farlo non è predisposto all'ascolto.
    Insistereremo nel nostro chiedere supporto fino allo sfinimento, giorno dopo giorno, finchè qualcuno prenderà atto del proprio ruolo e comincerà a darsi da fare.
    Nei nostri dirigenti è troppo alta l'autostima e troppo scarsa l'umiltà per porsi all'ascolto.
    Coraggio non mollare, forse alla lunga tutti insieme riusciremo a fare qualcosa di buono.
    Ciao, a presto

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  7. Ciao a tutti,
    parliamo di credito e parliamo dell' inutile struttura di "credito per l'artigiano"...parliamo di me che ho chiesto una mano a questa nuova iniziativa e me l' hanno rifiutata. Chi me l'ha rifiutata? La nostra associazione nella figura di una persona che molto avrebbe da dire sul crack della Banca di Garanzia (guarda caso due piani sopra di noi in via Masini)....Cosa serve una struttura credito interna all' Upa sindacato, Upa servizi che paga i consulenti e una struttura di garanzia lontana da noi e dalle nostre esigenze? Va bene un ufficio credito nostro, ma le cooperative di garanzia vanno cercate sul mercato tra quelle più convenienti al momento. Cosa serve una cooperativa di garanzia se poi le garanzie le devo portare io? Abbiamo sputtanato Artigianfidi per andare con il CNA (ma chi lo vuole? La CRVeneto o UPA Network?). Non era meglio fare una struttura di garanzia con la Confartigianato? Ma chi sta dalla parte dell' Upa Padova? Sicuramente non questi dirigenti. Dove andremo a finire? Saremo tutti soci della CNA? NO NO NO...Non va bene. Questa associazione sta andando molto male aldilà dei proclami e delle acclamazioni che si possono leggere sul nostro giornalino Intraprendere, che è più venduto al segretario generale di quanto non lo sia Repubblica con il PD nazionale. Dove andremo a finire? Che ne sarà di noi artigiani soci Upa? Intanto io tornerò da Artigianfidi....

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  8. Ciao Paolo,
    grazie per questo commento, perchè conferma ciò che mi hanno detto altri artigiani.
    Questo credito non dà risposte ai bisogni delle nostre imprese, è un dato di fatto.
    Come te, molti altri sono tornati da Artigianfidi, trovando a volte risposte che non avevano trovato in associazione.
    L'avere interrotto il rapporto con Artigianfidi, che ricordo è una struttura promossa da l'Upa, si sta dimostrando un errore grave per due motivi:
    primo perchè siamo usciti da una struttura del mondo di Confartigianato, secondo stiamo implementando un sistema concorrente, del quale non esercitiamo ne controllo ne indirizzo e i risultati sono scarsi.
    Tutto questo è politicamente sbagliato!
    Perchè legarsi esclusivamente al confidi Cna?
    Perchè non restare "liberi" e scegliere di volta in volta il prodotto migliore sul mercato?
    C'è una sola risposta a queste domande!
    E' il primo passo di un processo che vede le due associazione intrecciare rapporti sempre più stretti, magari fino alla fusione.
    Questo processo di fatto è già in atto , in quanto i consulenti usati sono gli stessi.
    Vedi, è solo l'interesse economico alla base del rapporto tra le associazioni, il resto sono solo parole al vento.
    Una cosa è certa, alla diminuzione di iscritti all'Upa, è corrisposto un'aumento di quelli di Cna negli ultimi tempi. Bell'affare!
    E tutto questo in barba ai valori fondanti della nostra asociazione, che sono profondamente diversi da quelli Cna, per cultura e tradizione.
    Complimenti, complimenti davvero!!!!
    Ciao, alla prossima

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