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giovedì 9 febbraio 2012

In italia 1 impresa su 10 a rischio d’insolvenza

 

debiti Un’azienda su dieci è ad alto rischio di non pagare i fornitori. Più esposte le microimprese, anche se l’affidabilità registra un calo generalizzato, mentre le difficoltà maggiori si registrano nel settore dell’edilizia e del commercio all’ingrosso. E’ quanto emerge dall’Osservatorio sulla rischiosità commerciale realizzato da Cribis D&B, società del Gruppo Crif, che analizza il grado di affidabilità delle imprese italiane e la loro capacità di fronteggiare gli impegni presi nei confronti dei propri fornitori. Per le stime l’istituto si è affidato a numerose variabili aziendali, tra cui gli indici di bilancio, le esperienze di pagamento, la forma giuridica e le informazioni negative raccolte.
Allo scorso dicembre, l’88% delle imprese dell’edilizia risultava a rischio d’insolvenza medio-alto, seguito dall’84% del commercio all’ingrosso e dall’82% del trasporto; l’industria manifatturiera si ferma al 63%. In coda l’agricoltura con un profilo di rischio ridotto, appena il 13%. Complessivamente, circa l’11% delle imprese italiane ha registrato un’alta propensione a generare insoluti commerciali rispetto ai fornitori nei 12 mesi successivi. Un dato in crescita rispetto alle rilevazioni dei trimestri precedenti: a fine 2010 le imprese più rischiose rappresentavano, infatti, il 9,96% del totale. Per il resto, oltre il 45% del totale delle imprese ha un livello di rischiosità medio, per il 38% è medio-basso, mentre appena il 5,8% si è collocato nella classe di rischiosità bassa.
L’analisi di CRIBIS D&B mette in evidenza come, a 3 anni dall’inizio della crisi, le difficoltà delle imprese italiane non siano assolutamente superate. Al contrario, molte imprese che a fatica erano riuscite a non soccombere durante la prima fase della congiuntura economica negativa, anche grazie all’impiego diretto di capitali propri, sono entrate in crisi nel corso del 2011 per l’impossibilità di apportare nuove risorse in grado di sostenere ulteriormente l’attività.

http://www.fondazioneimpresa.it/

1 commento:

  1. A naso tutti sappiamo le difficoltà delle imprese e questo articolo le certifica. La cosa strana che tra tutti i provvedimenti che si stanno attuando non c'è nemmeno l'ombra dell'unica cosa che serve alle imprese: la riduzione drastica della pressione fiscale.

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