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martedì 29 gennaio 2013

Chi salva l'artigiano?

La crisi miete le sue vittime tra i piccoli imprenditori, ma la frequenza con cui avvengono queste disgrazie deve portarci ad urlare il nostro "BASTA".
Sappiamo benissimo perché onesti imprenditori arrivano a tanto, e la parola che sintetizza al massimo tutto questo è :  CRISI.
Ma sappiamo bene da dove arriva questa crisi! Arriva dalle banche e dal mondo finanziario e nonostante sia palese a tutti, la crisi la pagano le imprese e le famiglie. Chi ha causato questo disastro mondiale non solo è stato salvato con risorse pubbliche (e già questo è inaccettabile), ma addirittura sta traendo il massimo profitto sulle disgrazie che hanno causato nel nostro tessuto produttivo e tra le nostre imprese! La ricchezza nasce dalla "produzione" mentre la "finanza" la sottrae a chi la produce e la concentra nelle mani di pochi.
PERCHE’ LE IMPRESE DEVONO PAGARE PER COLPE DI ALTRI?
 E allora  mi chiedo CHI SALVA L'ARTIGIANO, LA SUA IMPRESA E LA SUA FAMIGLIA? Chi lo salva dallo strapotere delle banche?
Non lo salverà di certo la politica vista fino adesso! Assistiamo tutti  inermi e senza reazione alle vicende attuali, dove la politica si è resa complice dei poteri forti economici e ci sta preparando a nuovi sacrifici che saranno necessari per ripianare i loro errori, commessi in tutti questi anni di malgoverno e senza doverne pagarne il minimo obolo per giunta.
Non lo salveranno nemmeno le associazioni di categoria, prone e servizievoli nei confronti dei politici forti di turno, in attesa magari di poter raccogliere le briciole di potere  lasciate dalla politica e privilegi che ne derivano.
Rimane solo la coscienza di tutti noi, perché sappiamo che tutto ciò che sta avvenendo è profondamente sbagliato e ingiusto! Dobbiamo riprendere la consapevolezza che il cambiamento può avvenire solo ripartendo dal basso, cioè da noi cittadini, imprese e famiglie! La consapevolezza che si può e si deve fare, prima che succedano cose irreparabili.   Perché è questo il pericolo che la nostra società corre.


1 commento:

  1. Caro Aladino,
    concordo appieno con la chiosa del tuo articolo. Sai bene come la pensiamo come Associazione: dopo il 24 febbraio bisognarà che tutti gli uomini di buona volontà si mettano attorno ad un tavolo per costruire ciò che 1994 era stato progettato e mai iniziato a costruire. Non potranno/dovranno far parte di costoro arrivisti di ogni colore, cattocomunisti, montiani: tutta gente senza valori o ad arricchimento personale o al soldo di "potentati vari"

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