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martedì 28 ottobre 2014

Questa crisi è un grosso problema e grande opportunità.

La grintal'onestà e la solidarietà.

Un proverbio africano dice "quando due elefanti lottano è sempre l'erba a rimanere calpestata". E' come ci sentiamo noi tutti di fronte a questi eventi enormi, epocali. Ma non è questo l'unico volto della realtà.
Non è vero che questa è la crisi peggiore mai accaduta a livello globale, almeno non lo è per gli italiani. Mediamente abbiamo risorse che nelle crisi passate erano solo dei benestanti: ricchezza e cultura. Abbiamo una storia recente (sono ancora vivi coloro che ne sono stati protagonisti) che ci può insegnare cosa serve per uscire dalla crisi; la grinta, l'onestà e la solidarietà.
La prima era naturale in chi usciva dalla guerra, la seconda e la terza erano frutto di una cultura cristiana molto radicata nei nostri territori. Tre tratti caratteriali che hanno contraddistinto gli italiani nella ricrescita del paese nel dopoguerra.
Il benessere che sta diminuendo, è stato dono prezioso che non sempre abbiamo usato bene; ci ha anche fiaccato.
Non vedo in giro molta grinta, non è così diffusa la capacità di lottare per ciò che riteniamo importante. Il posto sicuro o il lavoro solo se adeguato al titolo di studio acquisito, la raccomandazione, il mollare quando si fa fatica (lavoro, relazioni, impegni) sono segni eloquenti di mancanza di grinta. Siamo stati i cinesi d'Europa, per produttività e per qualità; tutto questo scomparso per sempre? Molti economisti chiedono alla Germania di essere solidale con l'Europa. E noi siamo solidali con gli Italiani? Siamo in grado di dirci le nostre magagne e farci carico di quello che non va?
Questa crisi  è un grosso problema e grande opportunità.
Possiamo superarlo e crescere come singoli e come società, e perché no ritrovare grinta, onestà e solidarietà quali strumenti per lottare per ciò che riteniamo importante.

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