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giovedì 27 giugno 2013

ATTENTI AL “GASTALDO”



    Un vecchio proprietario terriero, un tempo lo chiamavamo “agrario”, mi raccontava che il suo declino come “paron” (padrone) è iniziato dal momento in cui ha delegato tutto al “GASTALDO” (fattore) per potersi dedicare tout court a godersi la vita: casinò, donne, vacanze, ecc.
    Mi diceva: “Mi sono accorto che in azienda non avevo più “potere” quando l'ultimo figlio è nato con il colore degli occhi del gastaldo.

      Ecco, quando leggo quanto è stato pubblicato a pag. 42 sul Mattino di Padova di domenica 23 giugno a firma di Severino Beo, vice presidente Upa, penso al mio “agrario” e registro che la cessione di deleghe degli imprenditori ai troppi “gastaldi” presenti nelle Organizzazioni professionali non si è fermato al colore degli occhi dei figli,  ma riguarda anche la gestione del pensiero.
     Normale che, conseguentemente, sia il “gastaldo” a scrivere e fare pubblicare sul giornale il suo pensiero. Speriamo si sia premurato di comunicare all'interessato che oggi c'è una lettera aperta firmata dal “paron dei miei stivali”.

   Caro Severino, ciò che fa male è che noi piccoli imprenditori dopo aver delegato tutto: nelle Organizzazioni Professionali, in politica, alle potenti lobby finanziarie e bancarie, OGGI DOBBIAMO REGISTRARE SOLO SCONFITTE.

     Oggi per Lei ed il suo socio Roberto Boschetto registriamo la sconfitta in Camera di Commercio, ma poi subiamo la stessa sorte in Parlamento dove anche con Letta valiamo meno dell'1% dell'IVA e dove per ottenere udienza per impedire la strage in atto che passa sotto il nome di “suicidi di stato” dobbiamo presentarci con il cappello in mano “strisciando” per intercedere presso i “GASTALDI DELLA CASTA POLITICA” che non sanno ormai neanche trasmettere i caratteri del colore degli occhi ai loro figli politici solo perché sono impotenti e basta a qualsiasi livello.

    Concludo rivolgendomi a tutti i Severino, a tutti gli imprenditori, che dopo aver lavorato una vita e costruito molto, ora, per colpe non proprie, rischiano di rimanere col culo per terra, senza azienda e spesso anche senza famiglia.

                                                   FACCIO UN INVITO


RIPRENDIAMOCI LE DELEGHE IN CAMERA DI COMMERCIO, NELLE ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI, IN POLITICA E SE NECESSARIO FACCIAMO SALTARE IL TAVOLO DI UNA DEMOCRAZIA CORROTTA E SENZA FUTURO PER RICOSTRUIRE UN ORDINE NUOVO, DEMOCRATICO SI, MA BASATO SULLA CENTRALITA' DELLA PERSONA E NON, COME OGGI PRIGIONIERA DELLA SPECULAZIONE FINANZIARIA MONDIALE  E DEI SUOI LECCHINI A LIVELLO NAZIONALE.

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