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sabato 15 gennaio 2011

CHIACCHIERE E DISTINTIVO

Sei solo chiacchiere e distintivo !
Così diceva De Niro in un famoso film, ma sembra una frase giusta anche per i nostri vertici Upa.
Caro presidente non basta usare trucchi da vecchia scuola politica per diventare leader, ci vuole ben altro!
"Il leader è colui che ha dei seguaci, senza seguaci non ci possono essere leader" ( Peter Drucker).
La vera leadership nell'associazione è di qualcun altro, ed è stata palese nel rinnovo cariche appena svolto.
La leadership è definita come l'abilità di manipolare le persone così da ottenere il meglio con minimi contrasti e la massima cooperazione attraverso il contatto face-to-face tra leader e subordinati.
La descrizione calza a pennello per il nostro segretario e non per te!
C'era un tempo in cui, caro presidente, potevi contare su uomini per i quali eri  punto di riferimento diretto , ma un po' alla volta qualcuno ti ha indotto a pensare che erano contro di te, che erano gelosi della tua posizione e che erano inaffidabili o poco presentabili.
Non parlo solo di me, ma di molti altri che erano convinti che tu rappresentassi il rinnovamento per una associazione che da troppi anni è nelle mani di chi non sa cos'è fare impresa e di chi degli Artigiani non gli importa nulla.
Un po' alla volta sei rimasto solo, circondato da persone che fingono di stare dalla tua parte, per convenienza personale, ma che di fatto rispondono alla struttura.
Molte erano le persone che credevano nel tuo operato di rinnovo e tu le hai tradite, incapace di prendere sulle tue spalle il peso delle aspettative che tantissimi colleghi riponevano su di te.
Mi dispiace notare come non ricordi quello che è successo al tuo predecessore. Una volta isolato dal resto dei dirigenti  e riposto la fiducia nel suo segretario, alla prima occasione in cui si è opposto alle logiche di chi fa business dentro da noi, è stato spazzato via.
Ti ricordo che il ruolo che occupi è di garanzia del rispetto delle norme statutarie e quindi, del confronto democratico tra tutte le anime dell'associazione, cioè , in ultima analisi, dovevi e dovresti essere il presidente di tutti.
Avevi tutti gli strumenti e l'autorità affinché il rinnovo si svolgesse in un clima di confronto leale e democratico, invece, codardamente ti sei sottratto ai tuoi impegni e hai permesso venissero usati mezzi meschini per eliminare tutti i dirigenti che non erano allineati alle volontà del segretario.
Per giustificare il tuo operato, dal basso profilo democratico, ti sei affannato nel raccontare a tutti di come io ed altri colleghi  avevamo tradito la fiducia che tu avevi riposto in noi, soprattutto nell'amicizia, sentimento così sacro per te. Per fortuna che è sacro, altrimenti chissà cosa avresti fatto oltre che a sparlare sul mio conto, come hai fatto!
La mia mano è stata tesa per molto tempo nella speranza di un tuo cenno per avviare un dialogo leale e costruttivo, prima e dopo le candidature, ma è stata un'attesa vana e mortificata dalle voci che diffondevi sul mio conto. Quante cattiverie gratuite, e perché poi, ce ne era proprio bisogno?
Quante barbarie sono ammesse per difendere l'interesse di un dipendente!
Il vero traditore sei stato tu!
Hai tradito il progetto di rinnovamento, portato avanti per anni con dedizione e convinzione da molte persone, che puntualmente sono rimaste escluse dal rinnovo cariche.
Hai tradito tutti quegl'artigiani che ripongono fiducia nell'istituzione dell'associazione, convinti che operi nel loro interesse.
Hai tradito tutti quegl'artigiani che hanno scelto l'UPA come bandiera che rispecchia valori così cari alle nostre tradizioni, valori barattati e traditi per mero interesse economico per qualcuno.
Hai tradito quei dirigenti convinti a dare la propria disponibilità nel supportarti, sedotti da discorsi pieni di menzogne.
Mi auguro che prima o poi tu riesca a renderti conto di cosa sia successo veramente in questo rinnovo, dove la salvaguardia della posizione di una sola persona, ha comportato la negazione di qualsiasi principio di democrazia, etica,  moralità e raggirato di fatto tante persone perbene che hanno creduto alle tue menzogne.
Racconterai la verità ai tuoi nuovi collaboratori, o soprassederai nella speranza che non scoprano mai cosa avviene veramente dentro la nostra associazione? Perché queste sono le questioni che hanno indotto me ed altri a manifestarti le preoccupazioni sul futuro dell'associazione e per questo eliminati.
Vedi, caro presidente, non basta avere il distintivo per essere un leader, ci vuole ben altro, altre cose che però tu non hai!

lunedì 3 gennaio 2011

A PROPOSITO DI CREDITO.......

Cari colleghi Artigiani, 
negli slogan elettorali per il rinnovo, l'attuale presidente di UPA e il suo entourage, avevano puntato tutto sul credito e sulla ristrutturazione di UPA Servizi Spa.
Allo stato delle cose, i segnali che arrivano da via Masini, sono tutt'altro che rassicuranti sulle questioni menzionate. Si dice che la nostra associazione sia in forte difficoltà con la partita sul credito.
Le pratiche sono intasate e a fatica riescono a gestire il sistema e per questo hanno chiesto aiuto a Upa Servizi, di fatto aumentando sempre più la confusione e le interferenze nella società di servizi.
Ma la cosa più interessante è che ben poche pratiche riescono ad arrivare all'erogazione della garanzia!
Ma come? Il credito in collaborazione con CNA non doveva rappresentare la risoluzione e una risposta al forte bisogno di garanzie per l'accesso al credito del nostro comparto.
Se così non è bisogna dedurre che gli intrecci con l'altra associazione di artigiani aveva altri scopi, e qualcuno sa bene quali sono.
Nel frattempo, mi segnalano aperture di nuove sedi di Artigianfidi e se questo è il risultato della percorso intrapreso, auguri.
Per quanto riguarda la partita sulla nostra società di servizi la situazione è addirittura drammatica.
I dipendenti vivono con angoscia e un forte stato di pessimismo il futuro dell'azienda, anche perché i segnali che arrivano non vanno certo nella direzione di un miglioramento dei conti.
I lavoratori a tempo determinato alla scadenza del contratto vengono lasciati a casa e se si aggiunge che sta per partire il contratto di solidarietà, capirete che i segnali non sono dei migliori.
E' forse l'antipasto di una dismissione da parte di UPA della erogazione diretta di servizi alle imprese?
Le dichiarazioni del nuovo presidente di CNA, al suo insediamento, portano a pensare che dopo il credito sia arrivato il momento di fusione nel comparto dei servizi e magari perché no quella delle due associazioni ( parole del presidente CNA, fonte Mattino di Padova).
L'isolamento sempre più marcato in cui la nostra associazione si sta ponendo nei confronti del mondo Confartigianato, regionale e nazionale, ci induce a pensare che forse è questa la strada tracciata dai vertici UPA.
Ma se è così c'è tutto il dovere di avvisare gli associati, delle intenzioni in atto.
Io ricordo benissimo quando, aperta la mia attività,  mi sono iscritto ad una associazione di categoria, scegliendo l'UPA e non la CNA.
C'era un mondo di motivi per cui l'ho fatto, un mondo di ideali comuni e un mondo di diversità da una associazione "rossa".
Io non voglio diventare associato CNA.
Se l'avessi voluto lo avrei fatto di mia spontanea volontà, e come me, penso anche gli altri associati.
Staremo a vedere gli sviluppi dei prossimi mesi, vigilando con attenzione sulle decisioni che arriveranno da via Masini.
Segnalatemi se qualcuno ha avuto esperienze con il nuovo servizio targato Credito per l'Artigiano,  fatemi sapere come è andata .
Per come stanno andando le cose, credo che arriverà una buona quantità di carbone nelle calze dei dirigenti artigiani, presidente in testa!
Alla prossima!