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giovedì 23 maggio 2013

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO


Ricevo e pubblico volentieri questa lettera aperta al ministro dello sviluppo economico sul tema del credito e dei rapporti difficili e "sbilanciati", tra piccoli imprenditori e sistema bancario, con un appello a intervenire al più presto.



Gentile Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.

                                   LETTERA APERTA

Al centro dello Sviluppo Economico del Paese e del nostro amato Veneto, c'è il problema del credito negato ai piccoli e medi imprenditori.
La tenuta e l'incremento occupazionale e quindi la ricchezza collettiva, passa attraverso una riforma del mercato del credito.
Il costo del denaro è talmente alto, per chi riesce ad ottenerlo, che le aziende e le innovazioni sono letteralmente strozzate sul nascere e quelle storiche portate all'asfissia.
Abbiamo riscontrato numerosissimi casi di usura praticata dalle banche (praticamente tutti, o quasi, i conti correnti analizzati ).
La Banca dei Colli Euganei di Lozzo Atestino (PD) è stata condannata perché praticava l'usura all'azienda L'Altra Frutta SNC di Lunardi Corrado e Sandro di Galzignano Terme (PD) con TEGM massimo del 58,98%. 
Il tribunale di Padova, sezione distaccata di Este, ha annullato il decreto ingiuntivo e sentenziato che il debito non era di 108 mila, ma di 34 mila euro. 
E' cronaca di tutti i giorni leggere di aziende chiuse, con commesse di lavoro per mesi, che non possono continuare l'attività produttiva per mancanza di liquidità.
Emblematico è il caso di un suicida che era residente nell'Alta Padovana, che due banche chiedevano insistentemente il "rientro" per circa 100 mila euro. I conteggi econometrico-matematici del nostro staff, hanno evidenziato che era lui a credito per oltre 670 mila euro tra interessi anatocistici e usurari.
Veneto Sviluppo Spa, la finanziaria della Regione Veneto, non svolge assolutamente il suo ruolo, in quanto subalterna al sistema bancario, anche se quest'ultimo detiene solo il 49% del pacchetto azionario.
In pratica i beneficiari dei Fondi di Rotazione, che sono sempre gli stessi dal 2002 e sono circa 35 milioni di euro, sono assolutamente insufficienti per una regione come la nostra che fattura circa il 10% del PIL nazionale.
Le banche fanno "cartello" in quanto hanno deciso, che anche se il denaro viene pompato dalla BCE al tasso di riferimento dello 0,5%, lo "spread" non debba essere inferiore al 5%, con un ricarico quindi del mille per cento, oltre le spese e le commissioni che sono elevatissime, le più alte d'Europa.
La Banca Centrale Europea, nel 2012 ha prestato alle banche italiane 260 miliardi di euro e contemporaneamente gli istituti di credito hanno ridotto di 32 miliardi l'erogazione di prestiti alle imprese.
Non serve essere professori in economia per comprendere che tutto ciò comporta un rallentamento dell'attività produttiva, con la perdita di centinaia di migliaia di posti lavoro.
Devono essere istituiti dei fondi di solidarietà per le piccolissime aziende, fuori dal circuito bancario, che si vedono negato il credito anche se sono meritevoli. 
Le chiediamo un incontro URGENTE e informiamo tutti gli imprenditori che Confedercontribuenti Veneto 800 814603, analizza tutti i conti correnti
GRATUITAMENTE.
cordiali saluti

domenica 12 maggio 2013

INETTOCRAZIA, LA PAROLA CHE SPIEGA TUTTO MA CHE NON TROVERETE NEI DIZIONARI

Inettocrazia:

"Un sistema di governo in cui i meno capaci di comandare vengono eletti dai meno capaci di produrre, e in cui i membri della società meno predisposti ad avere successo vengono premiati con beni e servizi pagati con la ricchezza confiscata al numero sempre minore di produttori."

La parola "inettocrazia" non esiste in nessun dizionario, ma sembra esser stata creata recentemente per descrivere la natura del processo elettorale democratico e il suo inevitabile risultato logico. Ce ne era bisogno e bisogna dire che l'autore, anonimo, abbia fatto un lavoro ottimo nel limitare questo concetto, complesso, in poche parole.

So che queste affermazioni appaiano come esagerazioni, estremizzazioni, pericolose, irrispettose: a quanto pare si è persa l'abitudine a descrivere le cose per quello che sono, ad usare la logica e il significato vero delle parole. Tutto in onore del politicamente corretto.

Così come per l'articolo sul documento Offshore Leaks, anche in questo caso invito chiunque inorridisca di fronte a queste prese di posizione a deiscriversi eventualmente dalla newsletter e non seguire più questo blog.

Chi percepisce sé stesso come persona libera e produttrice di valore e benessere nella società non farà fatica a rendersi conto di vivere in una inettocrazia, in cui persone incapaci, inette, hanno potere decisionale su cosa si può e cosa non si può fare e tentano di ingabbiare l'azione umana dentro codici scritti.

La immediata reazione è: "Bene, allora, andiamo a cambiare il sistema". Dato che una persone non è in grado di cambiare il sistema, si tenta di raggrupparsi con persone che la pensano allo stesso modo. Fare politica.

Temo che la verità sia che coloro che tentano di cambiare il sistema per renderlo migliore, non avranno successo. Il motivo è semplice: i produttori di ricchezza, quelli che pagano le conseguenze del sistema, non sono la maggioranza. E il sistema si basa su 1 vale 1. La maggioranza vince. Ecco perché, per definizione, un cambiamento (in meglio) per via democratica del sistema non può esistere.

Il processo democratico porta alla auto distruzione, come descrisse Alexander Tytler nel 1797:

"A democracy is always temporary in nature; it simply cannot exist as a permanent form of government. A democracy will continue to exist up until the time that voters discover they can vote themselves generous gifts from the public treasury. From that moment on, the majority always votes for the candidates who promise the most benefits from the public treasury, with the result that every democracy will finally collapse due to loose fiscal policy, which is always followed by a dictatorship, then a monarchy."

Riconobbe come età media delle grandi civiltà in 200 anni, secondo una progressione ciclica ben definita:



Dalla Schiavitù alla Fede Spirituale; dalla Fede Spirituale al Grande Coraggio; dal Grande Coraggio alla Libertà; dalla Libertà all'Abbondanza; dall'Abbondanza all'Egoismo; dall'Egoismo al Compiacimento; dal Compiacimento all'Apatia; dall'Apatia alla Dipendenza; dalla Dipendenza di nuovo alla Schiavitù.

A che punto del ciclo si trova il mondo occidentale, Europa e Stati Uniti? L'Italia in particolare?
Direi che il penultimo step si sia quasi concluso.

Esiste la possibilità di fermare il ciclo? Di far invertire il senso di progressione? La storia suggerisce che così non sia. E' inevitabile: dato il sistema, per la maggioranza delle persone non è razionale chiedere un inversione, non conviene. Figurarsi i politici.

Esistono 3 scelte possibili:

  • accettare di essere vittime del sistema e accettare un sempre maggior controllo degli altri sulla nostra vita personale, finanziaria, lavorativa.
  • non accettare la situazione e spingere per distruggere il sistema con la forza, con la violenza.
  • lasciare il sistema per un altro che sia in una parte migliore del ciclo.

Per i pochi che prendono in considerazione la terza opzione, l'errore più grande è pensar di poter aspettare finché le cose non si mettano davvero male. A quel punto è troppo tardi.

Riecho
Editor EconomiaeLiberta.com