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sabato 21 settembre 2013

NON C'E' LAVORO SENZA IMPRESA

 Su SoS Economia Italia e su alcune iniziative in atto abbiamo rivolto alcune domande al Presidente Aladino Lorin. Pubblichiamo qui di seguito le risposte.

SOS Economia Italia è nata sei mesi fa. Come giudichi l'entrata in scena?
Il nome SoS Economia è di fatto un grido d'allarme. Da imprenditore dico che viviamo in ambiente ostile. Sono anni che ci sentiamo soli. Chi abbiamo delegato a risolvere i nostri problemi si è dissolto come neve al sole.
A chi ti riferisci?
Mi riferisco alle organizzazioni professionali che sono diventate delle cartiere. La burocrazia ha finito per sotterrare i problemi degli associati.
Mi riferisco ai politici. Dovrebbero essere la voce del territorio in Parlamento, in Consiglio Regionale. Con rare eccezioni, politicamente parlando, mi sembrano dei morti che camminano.

Sembra un giudizio senza appello.
No. Ma mi incazzo quando capisco che ad esempio il DURC fa restare senza lavoro le imprese o diventa il pretesto per non pagarle. Giro il problema a chi ho votato per una vita e neanche ti risponde.
Il DURC è un esempio. Ma sono mille le pistole puntate al cuore delle imprese: le tasse, il credito, le banche, la finanza speculativa, la burocrazia e via discorrendo.
Bisogna riportare al centro della scena economica e politica l'impresa. SOS Economia Italia vuole essere un grimaldello per farlo.

Riuscirete?
Siamo partiti con molta determinazione. Abbiamo avuto accoglienza, ascolto ed incoraggiamenti ad andare avanti dal mondo imprenditoriale. Siamo alla ricerca di risorse. Vogliamo però una rete di collegamento territoriale capillare. Ci stiamo attrezzando per farla.

Ora potrete contare anche su alleanze con chi, ad esempio Leo Padrin, che con l'associazione nuova di zecca + Veneto si lancia con lo slogan “NON C'E' LAVORO SENZA IMPRESA”.......
Accendere i riflettori sui problemi dell'impresa è positivo ed utile. Lo slogan scelto centra il problema del lavoro. Speriamo però che questa tardiva presa di coscienza non serva solo a promuovere i promotori piuttosto che l'impresa.

Sei sferzante!
Ho solo buona memoria! Vedi, gli imprenditori come me hanno lavorato 8, 10, 12 ore al giorno, sempre, tutti i giorni. La crisi non l'abbiamo creata noi. Il debito pubblico non l'abbiamo creato noi, le regole per promuovere la finanza speculativa anche in Italia, non le abbiamo fatte noi. La pressione fiscale a livelli insopportabili non l'abbiamo portata noi, e potrei continuare a lungo. Responsabile di questa crisi è, in primis, questa classe politica di destra e di sinistra. Negli ultimi venti anni hanno governato metà per ciascuno.

Quindi vuoi cambiare?
Si. Chi hai citato prima, insieme a molti altri, è stato in cabina di regia del governo regionale, altri lo sono stati a livello nazionale. Da chi propone uno slogan impegnativo come quello da te citato,  mi aspetto due cose:
 a) che si faccia carico degli errori fatti a livello politico, penalizzando l'impresa.
 b) che dica chiaro che in seguito a ciò è pronto a fare un passo indietro  e si dia da fare per portare nella scena politica padovana e veneta imprenditori veri che con la loro presenza siano garanti delle aspettative delle imprese.
Se non fanno questo, siamo alle solite: vogliono mettere cappello sul forte malcontento presente fra gli imprenditori  per chiedere nuovamente una delega in bianco per rappresentarci. Basta! Abbiamo già dato. Ora diciamo basta deleghe. Gli imprenditori si rappresenteranno, dentro le istituzioni, da soli. Siamo pronti a confrontarci con tutti ma dove si decide del nostro futuro vogliamo esserci in prima persona.


La presente intervista è stata realizzata
a cura della Segreteria Organizzativa di
SoS Economia Italia

Padova, lì 7.09 2013