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mercoledì 23 febbraio 2011

LA SCATOLA DEL CREDITO

Continua la guerra dentro l’Upa nell’ambito del credito.
Il presidente del nostro Artigianfidi contro quello della nostra associazione.
Un film già visto più di una volta dagli artigiani con i capelli bianchi, dove purtroppo a rimetterci sono le nostre imprese che di credito bancario continuano a dipendere sempre di più (Banca Padova, per fare un solo esempio). Qualche amico seduto in Consiglio generale mi dice che il nostro presidente Boschetto è tutto impegnato nel nuovo giro delle poltrone della rappresentanza regionale. Pare che l’operazione sia quella di promuovere il suo segretario generale al regionale, ovviamente permettendogli di fare il burattinaio ancora su Padova per interposta e fidatissima persona.
Nel frattempo sempre il nostro presidente crea una nuova società per il credito, “Credito per l’Artigiano” ovviamente fatta fare dal solito “super consulente che vien da la campagna”. Un’altra scatola che di sicuro avrà dei bei costi (consulenze, compensi, gettoni di partecipazione agli incontri, ecc.), tutti sulle spalle degli associati, mentre molto incerti saranno i ricavi.
A proposito di ricavi. Consiglio ai componenti del Consiglio generale di chiedere copia del primo progetto industriale dell’Upa Servizi fatto dal “super consulente che vien da la campagna”. Leggetevi ciò che aveva scritto sulla previsione pluriennale dei ricavi e confrontate quanto invece la società ha realmente prodotto. Già che ci siete…, fatevi mostrare quanto è costata quella consulenza!!!!!!!

mercoledì 9 febbraio 2011

2011 : L'ANNO DELLE RESPONSABILITA'

Per il presidente e il suo Consiglio Generale il 2011 è l'anno delle verifiche e dei giudizi.
Dopo l'entrata della Cassa di Risparmio nel sistema Upa, Roberto Boschetto deve dimostrare alla Banca che la scelta fatta di sposarsi con la nostra Associazione è stata giusta e fruttuosa ( ovviamente in termine di guadagno economico). Un risultato non facile da garantire nei numeri, che continuano, nonostante la partecipazione bancaria, ad essere molto negativi. Come mai? Il problema dell'Upa da tempo è molto chiaro e si chiama produttività! Da anni l'Upa non produce più nulla. A livello sindacale sfido chiunque a ricordare una questione forte che ci abbia visti di concreto aiuto alle imprese associate. Una battaglia sindacale fatta e vinta in nome degli artigiani padovani, qualcuno se la ricorda?
Doveva essere il matrimonio con la Banca ad offrire finanziamenti di favore alle nostre imprese. Niente di niente. Se non sei garantito per molto di più di quello che chiedi in prestito non c'è tessera dell'Upa che tenga. E allora dov'è l'affare per noi soci che continuiamo a pagare la tessera senza nulla in cambio? Zero assoluto! Dopo la presidenza Dalla Costa,  il Sindacato è morto. E pensare che il Direttore del Sindacato fu mandato via perché non adeguato ai nuovi bisogni sindacali delle imprese. Troppo vecchio per quella che doveva essere la nuova Upa. Un enorme balla! L'aspetto più grave per i bilanci del sistema associativo è che l'assenza di produttività non riguarda soltanto l'attività del Sindacato, ma anche quella dei Servizi. E di questo la  Banca ne è molto preoccupata. Anche il 2010 vedrà l'Upa Servizi in forte perdita ( l'ordine di grandezza è il milione di euro!!!).  Perché? Grazie a chi? A sentire chi "comanda" l'Associazione da dieci anni, la colpa è dei Dipendenti ( quadri ed impiegati) che guadagnano tanto e lavorano poco. Per quello che ho visto e verificato io, nulla di più falso! Provate ad entrare in un qualsiasi nostro ufficio e chiedere a chi c'è dentro se in Upa si lavora bene e se ha ancora fiducia di chi lo comanda. Da alcuni mesi c'è un Direttore Generale indicato dalla Banca che dirige l'Upa Servizi S.p.a. 
La speranza (e la salvezza per la società) è che possa lavorare in autonomia e indipendenza, riportando professionalità, serenità e merito tra i Dipendenti. E l'Associazione che ruolo intende giocare in Upa Servizi? Farà lo stesso giochetto che ha fatto sul credito con Artigianfidi? Che fine farà l'Upa Servizi S.p.A. e a beneficio di chi? Come con il credito anche i servizi paghe, contabilità, ecc. andranno a finire dentro la CNA? O magari svenduta a qualche consulente amico? Alla Banca poco cambierebbe (clienti siamo oggi e clienti rimarremo domani anche in CNA), ma per noi soci Upa non sarebbe la stessa cosa, anzi. La giustificazione sarà come al solito quella di far credere che alternative possibili non esistono. Falso! Ponete la questione ad un qualsiasi dipendente che abbia più di dieci anni di lavoro in Upa e di percorsi alternativi ne avrete più di uno, ovviamente gratis, senza alcuna parcella consulenziale (fate molta attenzione alle spese per consulenze!).
Attenti nuovi Consiglieri del Consiglio Generale.
Ricordatevi sempre che per ogni scelta approvata, la responsabilità giuridica è solo Vostra!
Non fidatevi delle parole al vento. Verificate tutto da tutti, sempre su dati scritti. Pretendete periodicamente delle sintesi scritte su come vanno le cose nei Servizi e nel Sindacato.
Controllate i numeri, prendetevi il giusto tempo per approfondire le questioni e se non capite chiedete aiuto a chi pensate sia dalla parte degli Artigiani che dall'Upa attendono delle risposte utili alle loro aziende.
Incontrate periodicamente il Direttore Generale dell'Upa Servizi ( fin che resiste!), chiedete informazioni sui costi e sui ricavi della Società, su quanti disdettano dai nostri servizi e perché lo fanno.
Siete voi la proprietà, lo potete fare, è un vostro diritto e dovere.
Oltre che con gli associati, non trascurate mai di parlare con i dipendenti! Sono loro la più importante risorsa produttiva dell'Upa.
Buon lavoro

martedì 1 febbraio 2011

L'OTTIMISMO VOLA

Era ora!
Dopo un accurato lavoro di cesello da parte del collegio dei saggi, che con arguzia e dovizia, hanno scelto i candidati migliori ed eliminati tutti i dirigenti che a qualche titolo impedivano all'associazione di svolgere compiutamente  il proprio lavoro, finalmente si è arrivati ad una composizione ottimale del quadro dirigenziale.
Dal rinnovo del consiglio generale e della conseguente ricomposizione dell'intera struttura dirigenziale (consigli di mandamento, di categoria, di funzione aziendale, gruppo giovani e donne), emerge un quadro di  forte coesione e un rinnovato spirito di pacificazione, elementi necessari per poter operare al meglio.
Il tutto accompagnato da un adeguato spostamento di alcuni dipendenti al fine di ottimizzare al massimo le competenze e le risorse disponibili.
Finalmente non ci sono più elementi che contrastano con la volontà della dirigenza di operare secondo lo spirito statutario e del bene comune ( inteso come bene per le nostre imprese), quindi da adesso in avanti vedremo l'azione della nostra amata associazione in tutta la sua capacità ed efficacia.
Cari colleghi possiamo essere ottimisti, perché potremo finalmente contare su qualcuno che ha a cuore le nostre sorti.
Inutile che stia qui a raccontarvi di come è complicato il momento che stiamo attraversando, lo sapete benissimo da soli, lo misurate ogni giorno sulla  vostra pelle quanto sia difficile portare avanti l'attività.
Ebbene, oggi c'è uno spiraglio di speranza per un futuro migliore, ne è testimone la campagna tesseramento 2011 che recita uno slogan forte: "dimenticati da tutti, tutelati dall'Unione".
Uno slogan accattivante e di forte impatto, non c'è che dire, capace di evocare in tutti noi un senso di ottimismo e serenità per il futuro prossimo.
Sembra proprio che il nuovo presidente stia mantenendo la promessa, fatta in campagna elettorale, di voler voltare pagina, per intraprendere un nuovo corso che va nella direzione della priorità di mettere il socio artigiano e la sua impresa al centro dell'azione dell'associazione.
Ebbene cari colleghi, coraggio, finalmente qualcuno pensa anche a noi!
Resta solo un ultimo tassello per completare questa opera di rinnovamento, perché il quadro sia di vera svolta :
il cambio del segretario generale!
E si caro presidente, perché sia un vero cambiamento devi fare questo ultimo sforzo, senza il quale tutto sarebbe vanificato e si andrebbe in contro ad un'altro mandato di tensioni, equivoci e presa in giro degli artigiani associati.
Non devo ricordarti certo io da quanto tempo è in carica l'attuale segretario e di quali periodi negativi per tutto il nostro sistema, sia stato protagonista ed artefice.
L'alternativa a questo, sarebbe l'inevitabile farsa di un cambiamento enunciato  per l'ennesima volta (per te sarebbe la seconda), dove a cambiare sono solo i nomi dei dirigenti , per poi, non modificare nulla nella sostanza, come già successo l'altro rinnovo.
Vorrei tanto che le parole del tuo discorso all' insediamento fossero foriere di azioni concrete e puntuali e non fossero l'ennesimo bel discorso vuoto e di prassi.
Vorrei, come altri artigiani, che alle parole si passasse ai fatti una volta tanto, che si uscisse dalla logica delle enunciazioni e delle buone intenzioni e si procedesse alla logica del fare.
Infine un richiamo va certamente ai consiglieri "distratti ", perché ricordo loro che tra le competenze del consiglio generale l'articolo 24 comma 7 del vigente Statuto recita: "nominare il Segretario Generale, fissarne il trattamento economico e decidere la sua cessazione dall'incarico".
Lo Statuto vale per tutti, anche per chi crede di essere al di sopra delle parti !
Noi siamo qui ottimisti e fiduciosi che qualcosa cambi, anche perché ora non ci sono più scusanti, infatti non ci sono più dirigenti litigiosi, arroganti e approfittatori che impediscono all'associazione il raggiungimento delle finalità istituzionali.
L'ottimismo vola alto, non facciamolo schiantare al suolo!