Pagine DOCUMENTI

sabato 15 gennaio 2011

CHIACCHIERE E DISTINTIVO

Sei solo chiacchiere e distintivo !
Così diceva De Niro in un famoso film, ma sembra una frase giusta anche per i nostri vertici Upa.
Caro presidente non basta usare trucchi da vecchia scuola politica per diventare leader, ci vuole ben altro!
"Il leader è colui che ha dei seguaci, senza seguaci non ci possono essere leader" ( Peter Drucker).
La vera leadership nell'associazione è di qualcun altro, ed è stata palese nel rinnovo cariche appena svolto.
La leadership è definita come l'abilità di manipolare le persone così da ottenere il meglio con minimi contrasti e la massima cooperazione attraverso il contatto face-to-face tra leader e subordinati.
La descrizione calza a pennello per il nostro segretario e non per te!
C'era un tempo in cui, caro presidente, potevi contare su uomini per i quali eri  punto di riferimento diretto , ma un po' alla volta qualcuno ti ha indotto a pensare che erano contro di te, che erano gelosi della tua posizione e che erano inaffidabili o poco presentabili.
Non parlo solo di me, ma di molti altri che erano convinti che tu rappresentassi il rinnovamento per una associazione che da troppi anni è nelle mani di chi non sa cos'è fare impresa e di chi degli Artigiani non gli importa nulla.
Un po' alla volta sei rimasto solo, circondato da persone che fingono di stare dalla tua parte, per convenienza personale, ma che di fatto rispondono alla struttura.
Molte erano le persone che credevano nel tuo operato di rinnovo e tu le hai tradite, incapace di prendere sulle tue spalle il peso delle aspettative che tantissimi colleghi riponevano su di te.
Mi dispiace notare come non ricordi quello che è successo al tuo predecessore. Una volta isolato dal resto dei dirigenti  e riposto la fiducia nel suo segretario, alla prima occasione in cui si è opposto alle logiche di chi fa business dentro da noi, è stato spazzato via.
Ti ricordo che il ruolo che occupi è di garanzia del rispetto delle norme statutarie e quindi, del confronto democratico tra tutte le anime dell'associazione, cioè , in ultima analisi, dovevi e dovresti essere il presidente di tutti.
Avevi tutti gli strumenti e l'autorità affinché il rinnovo si svolgesse in un clima di confronto leale e democratico, invece, codardamente ti sei sottratto ai tuoi impegni e hai permesso venissero usati mezzi meschini per eliminare tutti i dirigenti che non erano allineati alle volontà del segretario.
Per giustificare il tuo operato, dal basso profilo democratico, ti sei affannato nel raccontare a tutti di come io ed altri colleghi  avevamo tradito la fiducia che tu avevi riposto in noi, soprattutto nell'amicizia, sentimento così sacro per te. Per fortuna che è sacro, altrimenti chissà cosa avresti fatto oltre che a sparlare sul mio conto, come hai fatto!
La mia mano è stata tesa per molto tempo nella speranza di un tuo cenno per avviare un dialogo leale e costruttivo, prima e dopo le candidature, ma è stata un'attesa vana e mortificata dalle voci che diffondevi sul mio conto. Quante cattiverie gratuite, e perché poi, ce ne era proprio bisogno?
Quante barbarie sono ammesse per difendere l'interesse di un dipendente!
Il vero traditore sei stato tu!
Hai tradito il progetto di rinnovamento, portato avanti per anni con dedizione e convinzione da molte persone, che puntualmente sono rimaste escluse dal rinnovo cariche.
Hai tradito tutti quegl'artigiani che ripongono fiducia nell'istituzione dell'associazione, convinti che operi nel loro interesse.
Hai tradito tutti quegl'artigiani che hanno scelto l'UPA come bandiera che rispecchia valori così cari alle nostre tradizioni, valori barattati e traditi per mero interesse economico per qualcuno.
Hai tradito quei dirigenti convinti a dare la propria disponibilità nel supportarti, sedotti da discorsi pieni di menzogne.
Mi auguro che prima o poi tu riesca a renderti conto di cosa sia successo veramente in questo rinnovo, dove la salvaguardia della posizione di una sola persona, ha comportato la negazione di qualsiasi principio di democrazia, etica,  moralità e raggirato di fatto tante persone perbene che hanno creduto alle tue menzogne.
Racconterai la verità ai tuoi nuovi collaboratori, o soprassederai nella speranza che non scoprano mai cosa avviene veramente dentro la nostra associazione? Perché queste sono le questioni che hanno indotto me ed altri a manifestarti le preoccupazioni sul futuro dell'associazione e per questo eliminati.
Vedi, caro presidente, non basta avere il distintivo per essere un leader, ci vuole ben altro, altre cose che però tu non hai!

21 commenti:

  1. Come sospettavo!
    Non ha le palle per far nulla.
    Ti eviterà come la peste, il picoletto stupido.
    Che si porti sempre con sè mamma e papà!
    Fagli il culo Aladino!!
    Marta

    RispondiElimina
  2. Caro Aladino,
    a mio parere il Presidente non è manovrato da qualcun altro, lui è così dentro, da sempre, solo che tu non te ne eri accorto, troppo impegnato a pensare ai colleghi artigiani non ti sei accorto della polpetta avvelenata.
    Sei stato utile per creare consenso, una persona pulita fa sempre comodo.
    E l'amicizia tanto sbandierata è solo un mezzo per carpire fiducia e informazioni, da utilizzare al momento opportuno.
    E' una vecchia tattica. Basta solo che tu dia uno sguardo al curriculum del Nostro, anche prima dell'entrata in Associazione.
    Lascierei perdere sentimenti e correttezza, la politica così come viene fatta all'UPA non è roba da condividere, ci vuole il pelo sullo stomaco.

    Secondo me una cosa giusta, al di là di detto/non detto, chi-fa-cosa, fila tirate o il gatto e la volpe, traditori e traditi, è far sapere come stanno le cose in Associazione, in modo che chi si iscrive all'UPA sia consapevole di cosa fa, di chi appoggia, e di cosa l'Associazione fa per i suoi soci.
    In questo modo ci saranno iscrizioni consapevoli: chi condivide l'"UPApensiero" si iscrive, chi non si riconosce o non è d'accordo potrà scegliere il da farsi.
    Ma sai qual è il vero problema, a mio parere?
    Che l'alternativa è solo una, la CNA, e molti artigiani pensano che uno valga l'altro, e restano dove sono. Per pigrizia.

    Ma quegli artigiani che io definisco 'distratti' sanno cosa costa loro l'iscrizione all'UPA oltre alla tessera? E si rendono conto che un servizio di un professionista, al momento opportuno, costa meno e può valere di più?

    Ciao Aladino, buona domenica

    Elisabetta

    RispondiElimina
  3. Ciao Marta,
    sei sempre pù incavolata!
    Mi sa che se lo incontri tu gli cavi gli occhi.
    Penso anch'io che avrà delle difficoltà a tenere la testa alta quando ci incontreremo, perchè prima o poi succederà.
    Ciao alla prossima

    RispondiElimina
  4. Cara Elisabetta,
    interessanti le questioni che hai posto, mi hanno fatto riflettere.
    Non ti nego che molte volte mi sono chiesto se in tutti questi anni mi sono fatto "usare" per altri scopi e in alcuni casi sono sicuro che è avvenuto.
    Non conosco personalmente il curriculum del Nostro prima dell'entrata in associazione, ma sono daccordissimo con te che l'amicizia è stato solo un pretesto, me ne sono accorto.
    Meglio tardi che mai!
    Ritornando sulle questioni che poni, sono convinto che è giusto fare sapere come stanno le cose all'interno dell'associazione e il blog può essere un utile strumento e grazie al contributo di chi viene e commenta o dà suggerimenti, può diventare un buon veicolo di diffusione.
    Sulla questione dei "distratti" sono convinto che pochi sappiano effetivamente quanto costa l'iscrizione all'associazione oltre la tessera, anche perchè non è un argomento che viene reso noto al momento del tesseramento.
    Sicuramente oggi la nostra società di servizi sta pagando pesantemente il fallimento di un progetto industriale che prevedeva la crescita in numeri e qualità del servizio offerto alle imprese, dimostrandosi invece un affare solo per chi ha fatto le consulenze.
    Posso garantirti che al nostro interno ci potrebbero essere tutte le competenze per avere un servizio valido e competititivo.
    Purtroppo il progetto non prevede questo!
    Spero di esserti stato utile a capire qualcosa di più. Scrivimi quando vuoi, sarai un valido aiuto per stimolare riflessioni sul nostro mondo!
    Ciao alla prossima

    RispondiElimina
  5. GRAZIE UPA GRAZIE ROBERTO BOSCHETTO GRAZIE BEO SEVERINO GRAZIE ANTONIO BERENGAN!
    Grazie a tutti coloro che hanno sempre condotto il loro incarico, il loro ruolo, per aver fatto i CAZZI propri per il solo portarsi a casa una seggiola che scaldandola ha prodotto loro denaro e bella faccia!
    Sono un idraulico di 55 anni e dopo 35 anni di duro e onesto lavoro mi trovo nelle condizioni di non riuscire più a mantenere economicamente la mia famiglia e tra due giorni chiudo per fallimento la mia attività e lascio a casa due dipendenti.
    Grazie a tutti loro che pur non alzando un dito in favore dell'argtigiano e dello spirito di sacrificio che un artigiano sà fare, continuano a riempirsi solo di belle parole, ma di zero fatti.
    Siamo nel 2011 e stiamo alivelli di preistoria.
    Grazie a Boschetto per aver dato in questo rinnovo di cariche, un sapore antico e di già vissuto.
    Spero nelle prossime elezioni nazionali, di poter votare Bettino Craxi!
    Complimento Roby! Continua a sorridere a bordo della tua Maserati!!

    RispondiElimina
  6. ...mi unisco ai ringraziamenti dell'anonimo precedente; ( e porgo i miei più sinceri auguri per una ripresa economica e d'ottimismo ), all'unione provinciale artigiani per il sincero aiuto economico ma soppratutto di difesa, agli alluvionati del territorio!
    Grazie perchè con voce ferrea e tuonante,siete schierati verso le vostre imprese duramente colpite, in un periodo già allegro e per la popolazione tutta!
    Sicuramente, ora che i termini di sostegno economico verso i colpiti, sono stati diffusi!
    Un sostegno pari al 70% dei preventivi consegnati, ma in una base di costo al metro quadro ipotizzato dalla regione ed uguale per tutti!
    Complimenti Boschetto!! setiamo già tuonare il tuo Nò!! Non ci stò!!
    Ma vaffan c....
    Giuseppe

    RispondiElimina
  7. Carissimi colleghi finalmente cominciamo a prendere coraggio per esprimere la nostra opinione che, stranamente, è uguale per tutti noi.Dobbiamo ringraziare il nostro caro Aladino che con coraggio e tenacia non vuole mollare nonostante sia stato tagliato fuori completamente dalla dirgenza dell'UPA. Non dobbiamo avere paura ad esprimere il nostro pensiero ed i nostri consigli in questo blog, perchè adesso come adesso è l'unica opportunità per far sentire che ci siamo e che abbiamo voglia di unirci e di mandare a casa i nostri cari personaggi che assomigliano tanto a quelli che ci stanno governando e portando direttamente nel baratro più assoluto.
    Due paroline le riservo anche al nostro caro Boschetto che non ha neanche l'idea di che cosa significa il lavoro artigiano perchè ha chi lo fa al posto suo, sa invece benissimo come si guida comodamente una Maserati e come si può fare il fighetto girando da un ristorante all'altro. Un'altro vorace (e si vede) frequentatore di ristoranti e trattorie a spese nostre, è il nostro amico Berengan, che dell'Associazione non gliene può fregare di meno perchè è solo intento a mangiare ........ tutto quello che può.Cari colleghi cerchiamo di alzare le nostre voci e di unire le nostre forze per far rinascere un'Associazione sana e trasparente mandando a casa tutti questi parassiti che delle nostre piccole aziende non gliene può fregare di meno.
    Andrea

    RispondiElimina
  8. Ma cari colleghi; perchè non prendiamo min mano tutti un bel badile (anche usato, non serve nuovo di zecca) e andiamo a trovare i cari amici Boschetto Berengan Beo e tutti gli altri cretini, e gli leviamo quel sorriso da idioti dalla faccia?
    Poi ci giriamo e facciamo rotta per Roma o Arcore a seconda, e anche li, giù badilate??
    Stefano

    RispondiElimina
  9. Cari Colleghi,
    nel leggere i vostri post provo sentimenti contrastanti di gioia e tristezza allo stesso momento.
    Gioia nel vedere che un po' alla volta si sta diffondendo,in molti di noi, la coscenza e il coraggio della partecipazione, convinti del nostro ruolo in questa società, che è composta in grande parte da gente che lavora, sgobba ed è capace di un pensiero critico verso chi comanda.
    Le voci che portate, tramite questo blog, sono rivolte ad altri artigiani come noi, ma anche a chi a vario titolo ci rappresenta e fotografano con fedeltà e senza filtro alcuno la situazione, in tutta la sua drammaticità, in cui quotidianamente operate.
    E' questo il compito e la mission del blog: dare voce a chi normalmente non ha la possibilità di farsi sentire e permetterci di confrontarci su temi che l'attualità del nostro mondo mette in evidenza.
    La tristezza viene nel sentire i commenti tutti improntati al senso comune di abbandono e solitudine che il nostro mondo vive in questi ultimi anni e di conseguenza genera rabbia.
    E'un momento veramente drammatico per molte nostre imprese, dove alle difficoltà strutturali di questo periodo si aggiungono quelle della mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni di rappresentanza e la rassegnazione che ne consegue.
    A tutti quegli artigiani con cui ho occasione di parlare, sembra impossibile che la "nostra" associazione sia così lontana dai problemi delle imprese e non manifesti, dove serve, il disagio che si sta attraversando.
    A volte manca anche semplicemente l'ascolto!
    Quello che viene da pensare che l'associazione abbia perso negli anni la capacità di ascolto verso i propri associati e dei loro problemi, e sia diventata nel tempo un corpo a se stante, scollegato dalla sua base e incapace di interpretare il vero ruolo per cui è stata costituita.
    Nella vita, ci si sente disorientati e persi quando mancano i punti di riferimento e questo è quello che accade ai soci Upa!
    Forse è giunto il momento di andare oltre a una struttura così ingessata come la nostra associazione, che non è grado di evolversi, di dare risposte e di trovare forme diverse di rappresentanza.
    Molti sono gli imput che arrivano da più parti in questo senso e visto l'impossibilità di dialogo con questa dirigenza, probabilmente sarà una opzione possibile.
    Nel salutare con affetto Giuseppe, Andrea e Stefano non posso fare a meno di soffermarmi sulla vicenda del nostro idraulico 55enne in quanto seria e delicata.
    Non so come ti chiami (non hai scritto il nome) ma se nel limite del possibile ti posso essere utile in qualche maniera, ti invito a contattarmi al mio indirizzo e-mail.
    Nel frattempo ti saluto affettuosamente.
    Ciao a tutti e alla prossima!

    RispondiElimina
  10. Ciao a tutti,
    inizio con dire che non mi hanno fornito (a me come a molti altri)i risulati del nostro rinnovo cariche, portando motivazioni false per coprire una tornata elettorale manovrata meschinamente dal segretario e da alcuni dirigenti artigiani a lui fedelissimi (i nomi li ho letti in un commento più sopra...sembrava di leggere un commento mio...bravo). Frequentando le pagine di Facebook e avendo come amici molte altre associazioni sindacali, mi sono reso conto delle innumerevoli iniziative, convenzioni e opportunità che queste pubblicizzano per attirare l'attenzione dei soci e non solo...E noi non facciamo nulla del genere, ma parliamo dell' elezione per acclamazione del presidente, di un consiglio generale unito (per forza...sono quasi tutti eletti dalla stessa persona). Ho chiesto informazioni sulla convenzione che abbiamo con la Tim, mi ha chiamato una volta un personaggio della Tim e poi solo il silenzio e in Upa nessuno sa darmi informazioni. Ho chiesto una mano a "credito per l' artigiano" e la signora responsabile mi ha detto che non ho garanzie e quindi nulla (ma a cosa serve una struttura di garanzia, allora?) Proprio lei che ha molti scheletri nell' armadio che magari venissero fuori. Ma i nostri dirigenti continuano a farsi belli sulle pagine di Intraprendere con articoli insensati e falsi. Tutti schiavi del segretario generale. Sono contento che cominciamo a essere tanti a scrivere su questo blog...Questo blog è la vera voce degli artigiani veri e non degli schiavi del segretario...Sono grato ad Aladino che mi ha accolto nel suo progetto perchè ho cercato di portare idee e cose nuove. Le stesse che dico da tanto tempo (almeno sulla formazione), ma agli altri non interessano le persone competenti, ma solo le persone allineate. Ringrazio anche il segretario generale e i suoi tirapiedi (e purtroppo tra questi anche il Presidente, lo dico con immenso dispiacere...)di non avermi voluto in questo consiglio generale, manovrando in maniera anche non troppo ortodossa i risultati elettorali. Grazie per non avermi concesso la possibilità di lavorare per questa Upa, Grazie per avermi fatto capire da che parte stare, Grazie per non avermi fatto così complice dei vostri loschi traffici presenti e futuri, Grazie per non essere tra i responsabili del fallimento della nostra associazione, Grazie perchè così io posso camminare a testa alta...e voi potete camminare a testa alta, guardare gli altri colleghi in faccia oppure siete più occupati a guardarvi le spalle a vicenda? Le nostre aziende chiudono, le nostre aziende hanno mille problemi, le nostre aziende sono sole e i nostri dirigenti pensano a portarci tutti alla CNA, pensano a dividersi le poltrone, pensano a proteggere un uomo inutile, anzi dannoso...Mi hanno chiesto: "tu da che parte stai?" "Dalla parte dell' Upa", ho risposto...c'è una prte diversa in cui stare? Sostenevo questo presidente, ma lui e i suoi collaboratori (quelli che lo pugnaleranno alle spalle) non mi hanno voluto. Mi stento anch' io, come Aladino, tradito. Mi associo ad Aladino nella solidarietà con il nostro collega idraulico che chiuderà e sono disposto a fare quello che posso per aiutarlo. Queste devo essere iniziative dell' Upa e non dei singoli!!!! Capito presidente e segretario?....Credo in questo progetto di rinnovamento, credo in questo blog e spero in un golpe...
    Alla prossima...
    Saluti a tutti

    RispondiElimina
  11. Caro Paolo,
    hai detto una cosa sacrosanta: "io sto dalla parte dell'Upa" e cioè dalla parte degli Artigiani, cogliendo l'essenza del ruolo di dirigente.
    Questo pensiero incarna perfettamente la mission che dovrebbe essere di ogni dirigente dell'associazione. Il primo pensiero che deve avere ogni dirigente appena eletto.
    Non ci sono parti, ci sono solo Artigiani ed Imprese da tutelare per chi è chiamato al ruolo di rappresentanza.
    Invece una scelta è stata fatta: dalla parte dell'Upa o dalla parte del segretario?
    Alla tutela degli Artigiani è stata preferita la tutela del segretario, proprio quello, vorrei ricordarlo a tutti, che in dieci anni di mandato ha più che dimezzato il numero degli iscritti!
    Condivido la tua l'amarezza nel constatare che a persone capaci e competenti come te e molti altri, patrimonio dell'associazione, siano state preferite persone che non hanno conoscenza e quindi competenza.
    Prima si formano le persone, poi possono diventare dirigenti e non il contrario!
    L'anomalia sta nel fatto che molti nuovi membri del consiglio non hanno mai messo un piede dentro all'associazioe e sono diventati di botto presidenti.
    La domanda che è stata rivolta a te, è stata girata già la mattina del 22 novembre, ai nuovi eletti, ancor prima dello spoglio da parte della commissione elettorale e quindi della proclamazione!
    Il fatto che qualcuno sapesse già i nomi in anticipo,conferma in pieno che i tuoi dubbi sui risultati elettorali, son ben fondati.
    Niente paura, noi continuiamo sulla strada del rinnovamento, con la convinzione che abbiamo ragione, ce lo dicono i soci, non i giochetti di palazzo!
    Ci vorrà del tempo, ma è garantito che le verità verranno a galla, lo dico perchè sono convinto che proprio le meschinità messe in atto, saranno la causa della caduta di chi le ha perpetrate.
    Mio nonno mi diceva sempre : "male non fare, paura non avere", perciò con tutta la nostra dignità (non è cosa da poco)andiamo avanti sulla strada tracciata!
    Sono in molti a chiedercelo, anche dentro il consiglio.
    Ciao alla prossima!

    RispondiElimina
  12. Cari colleghi non posso far altro che essere pienamente d'accordo con i vostri commenti ma, siamo sicuri che noi ce la stiamo mettendo tutta per fermare tutto questo marciume che ci stà inghiottendo a vista d'occhio? Le nostre piccole aziende non riescono più ad andare avanti e, come ci ha scritto il nostro collega idraulico,alcune stanno veramente scomparendo. Perchè ci limitiamo a brontolare,a lamentarci in continuazione di questa situazione scandalosa ma, non abbiamo il coraggio di esporci in prima persona? In fondo il nostro burattinaio è solamente un dipendente UPA anche se si atteggia a "padrone" e va in giro tra i dipendenti a minacciarli come se il loro posto di lavoro dipendesse da lui. Colleghi facciamoci coraggio e cominciamo a far sentire la nostra voce e la nostra forza, pensiamo che l'UPA è viva solo perchè ci siamo noi associati. Dobbiamo unirci ad Aladino che alla fine è l'unico che si stà impegando ed esponendo in prima persona per ridare alla nostra associazione la dignità e l'onestà che qualcuno per avidità ed ingordigia ha fatto dimenticare.
    Caro presidente e caro segretario non avete già mangiato che basta?
    Cari colleghi, scivete anche voi le vostre sensazioni ed i vostri suggerimenti per dare alla nostra associazione una seconda vita.
    Grazie.
    LG

    RispondiElimina
  13. Caro collega,
    ti ringrazio per le parole di stima e per l'esortazione che fai a tutti.
    E' proprio vero che siamo abituati a criticare e a lamentarci che le cose vanno male, fa parte del nostro dna, ma lo facciamo in maniera impropria e nelle sedi sbagliate.
    Farlo in tanti e tutti insieme vorrebbe dire fare massa critica e ciò comporterebbe un maggior ascolto da parte di chi conta.
    La delusione che si prova in questi periodi è nel vedere l'incapacitità di indignazione delle persone difronte ai misfatti piccoli o grandi che avvengono tutti i giorni, quasi come tutto questo fossse normale.
    In fondo ognuno di noi ha il suo piccolo orticello da coltivare, del resto non ci importa, come se quello che succede attorno non ci toccasse.
    Niente di più sbagliato!
    Sono questi attegiamenti che alla lunga generano etiche improntate sull'egoismo più sfrenato, di conseguenza comportamenti sbagliati e oggi come oggi fatti passare per normali.
    Ma tutto ciò ci porta lontano da valori che vedono il bene comune come pilastro di una convivenza civile.
    L'imbarbarimento di comportamenti in tutti i campi è sotto gli occhi di tutti, ma tutti giriamo le spalle, aspettando forse, che sia qualcun altro a fare qualcosa.
    Prendiamo consapevolezza che dipende da TUTTI NOI se il futuro sarà a tinte fosche e senza speranza o se il futuro potrà avere le tonalità dell'ottimismo.
    Dipende da ognuno di noi!
    Ognuno può e deve fare la sua parte.
    Ciao, alla prossima.

    RispondiElimina
  14. Cari colleghi, caro LG,
    hai ragione, sembra che facciamo poco per toglierci da questa situazione, ma questo blog, questo progetto intrapreso da Aladino è uno spazio che, magari di nascosto, viene visitato sicuramente dai nostri cari dirigenti, artigiani e non. Continuare a scriverci, anche in maniera anonima, a diffonderlo servirà ad alzare la nostra voce sopra al brusio delle persone che si lamentano e basta. Noi siamo qui, adesso e saremo qui anche dopo e stiamo aspettando che questo Consiglio Generale "deliberi" qualcosa letta dal presidente su un foglio scritto dal segretario. Ma tutto questo non durerà. Questi sono gli ultimi ruggiti di un animale ferito e braccato che prima o poi commetterà un errore e uscirà allo scoperto. La cosa grave è che l' insensato progetto di unire Upa con Cna non solo a livello di servizi, è una realtà studiata a tavolino. L' annientamento di Upa servizi da parte di persone di losca provenienza, di dubbia moralità che hanno ancora qualcosa da chiarire con la magistratura, sarà il primo passo verso la fusione di Upa con Cna. Questi artefizi economici e politici, le scatole cinesi che sembrano eventi così lontani quando li sentiamo per televisione, sono invece in casa nostra e orchestrati da cupi personaggi che non hanno niente a che vedere con il mondo artigiano. Continuiamo a parlare, a scrivere su questo bolg, continuiamo a far capire che siamo qui attenti e vigili, continuaiamo a essere convinti che l' Upa è nostra e non del segretario, del presidente e dei loro tirapiedi. Non nascondiamoci. Io scrivo chiaramente il mio nome (i diretti interessati sanno perfettamente chi sono). Io non mi nascondo. Non ho nulla da nascondere. In un prossimo intervento proveremo a scommetere quanto durerà ancora questa farsa. L' assedio è cominciato, da dentro e da fuori...
    Ciao alla prossima...
    Saluti e fortuna a tutti..
    Paolo DP

    RispondiElimina
  15. Ciao Paolo,
    tu non sai quanta ragione hai!!!
    E' giunto il momento di farsi sentire e far capire ai piani alti che fuori ci sono persone capaci e vigili, in grado di leggere bene le mosse dei vertici Upa.
    Non bisogna nascondersi, lo deve fare qualcun altro dalla vergogna per quello che ha fatto.
    E giunto il momento di rompere gli indugi.
    Segnali forti arrivano da fuori e dentro l'associazione. Qualche dirigente ha già capito ciò che sta accadendo.
    L'invito che faccio al segretario è di rassegnare le dimissioni finchè è in tempo, almeno per salvare la propria dignità (quella che gli rimane)magari guardando il livello regionale, dove con tutta probabilità si aprirà una possibilità. Ai componenti del consiglio generale consiglio di vagliare attentamente quello che andranno a deliberare.
    Infatti ricordo che sono loro a rispondere in solido per le scelte che verranno prese.
    L'assedio è cominciato, attenzione!!!!!
    Ciao, alla prossima.

    RispondiElimina
  16. CAro Aladino, ho letto i vostri commenti, mi risulta che Artigianfidi abbia costituito una nuova associazione chiamata Unione Provinciale IMprese che nel giro di 20 giorni ha già fatto più di 100 soci e dove è presidente Di Stasio, che io conosco e stimo. PEnso che ci sia bisogno di una svolta, lasciare Artigianfidi è stato am io avviso un grave errore perchè hanno più di 9000 soci come leggo dai giornali e probabilmente se si impegannp potrebbero divenire la nuova associazione di categoria.
    Hai contatti con loro ? Prova sentirli e vedere che progetti hanno.
    NOn capisco però pechè anche tu abbia dato il consenso quando eri vice presidente al progetto per passare con cna. mi puoi dire qualcosa ?
    CIao Francesca

    RispondiElimina
  17. Ciao Francesca sono Antonio anch'io conosco Di Stasio e so che è uno che non molla mai, l'ho sempre seguito sui giornali ed è sempre stato coerente e ha sempre difeso gli artigiani quando l'Upa non lo faceva,. Penso mi iscriverò alla nuova associazione e la consiglierò ad altri...basta Boschetto, Berengan......aria nuova.
    Aladino tu mi sembri una brava persona anche se non ti conosco.....datti da fare.....bravo.

    RispondiElimina
  18. Cari Francesca e Antonio, anzitutto grazie per avermi scritto. Sono interessanti le questioni che emergono da quello che scrivete, soprattutto tu Francesca perchè mi chiedi qualcosa di specifico, a cui voglio rispondere con onestà. Ma andiamo per ordine:
    La ragione per cui ho fatto nascere questo blog, era di portare a conoscenza di tutti i colleghi artigiani associati e non, di come è stata, ed è, gestita l'associazione di rappresentanza del nostro mondo. Una sorta di operazione "trasparenza", affinchè gli artigiani sappiano giudicare, con dovizia di infornazioni, la gestione di un organo di rappresentanza collettivo.
    Quello che ho scritto nei vari "post" da novembre in qua, riportano correttamente e puntualmente situazioni che hanno in qualche modo segnato il percorso intrapreso dall'Upa negli ultimi tempi, come la vicenda Atigianfidi.
    Sono testimonianze dirette, in quanto come ricordavi tu Francesca sono stato vicepresidente, perciò persona informata (non sempre) sui fatti.
    Le perplessità a questo progetto, le ho manifestate già nel corso del 2010, sfociate in una uscita sui giornali, dove esprimevo il mio pensiero (lo potete leggere in questo blog sotto il titolo "un mio vecchio intervento")e finite con la vicenda dell'esclusione della mia candidatura da parte dei saggi. Questo chiarisce in maniera puntuale il mio pensiero e il mio agire su questa vicenda.
    Nel merito non ritenevo (ne sono ancora convinto) opportuno uscire dal sistema Confartigianato per entrare in quello CNa per due motivi sostanzialmente :
    1- La proposta fatta ( non è stata una scelta nata dal consiglio, ma portata dal Segretario Generale)di staccarci da Artigianfidi è sbagliata nella sostanza, perchè organismo nato e promosso da Upa, percui organismo di casa nostra.
    2- Entrare nel confidi CNA era di fatto disconoscere gli elementi di differenziazione delle due organizzazioni, cancellando in un sol colpo, tutti gli ideali su cui i nostri padri fondarono l'Upa.
    L'ibroglio è stato nel far credere che uno dava più garanzia di un'altro, quindi più conveniente e utile per le nostre imprese in questo periodo di crisi. Falso!!!! (continua...)

    RispondiElimina
  19. (ripresa...)La verità (l'ho scoperto dopo) che questa operazione maschera un business economico, che nella sostanza porta interessi nelle tasche di qualcuno, ma non porta interessi alle imprese associate.
    L'opposizione a questo progetto da parte mia, ha avuto la conseguenza di essere stato escluso dall'Associazione, con una azione profusa di cose infamanti sul mio conto per screditarmi agli occhi degli artigiani.
    Sono le classiche operazioni fatte dalla politica e dai suoi frequentatori (ndr andate a vedere chi in Upa arriva dalla politica) per eliminare gli avversari e chi non si allinea al sistema.
    Sulla questione Artigianfidi non sono al corrente se è stata costituita una vera e propria associazione, mi informerò, so che hanno aperto nuove sedi e hanno aiutato molte imprese "scartate" dal confidi Sviluppo Artigiano (CNA).
    Sulla questione Di Stasio, ricordo che è il direttore di Artigianfidi, quindi un dipendente non un imprenditore.
    Mi rattrista che gli imprenditori artigiani per farsi rappresentare ricerchino figure che di fatto non sanno cosa significhi "veramente" fare impresa, cosa significhi pagare le scadenze a fine mese, cosa significhi pagare gli F24, cosa significhi pagare.......etc, etc.
    E' lo sbaglio fatto in Upa, dove di fatto "comanda" il Segretario Generale, nella Cgia di Mestre dove comanda Bortolussi che è un direttore, cioè tutte persone che non sono del nostro mondo, che hanno lo stipendio "fisso" a fine mese qualsiasi cosa succede e quindi che non conoscono veramente le nostre problematiche.
    E una "falsa" rappresentanza.
    Per una vera rappresentanza degli interessi degli Artigiani, dobbiamo scendere in campo NOI in prima persona, solo allora potremmo portare qualcosa di buono al nostro mondo, a cominciare dalla riaffermazione della DIGNITA' nel fare questo lavoro, riconosciuta nel passato, involgarita e svuotata nel presente.
    Infine un ringraziamento a te Antonio per la stima che mi dimostri, stai sicuro che mi darò da fare, anche con l'aiuto di artigiani come te.
    Un saluto a tutti e due e alla prossima.

    RispondiElimina
  20. Sono Francesca, volevo solo dirti sulla questione Di Stasio che non sei a conoscenza di tutto in quanto lo stesso è dottore commercialista ( ha aiutato anche me sempre gratuitament in Artigianfidi)e quindi conosce fin troppo bene le imprese anche perchè è lui stesso imprenditore poichè è socio di una società. Mi rendo conto che forse all'upa raccontano quello che vogliono. Non perchè lo conosco ma ti assicuro che è una degna persona ma mi sembra di capire che in Upa la diffamazione è oggetto di potere. Cerchiamo di fare squadra e di farci aiutare da chi conosce più di noi a volte la volontà non basta......
    Ti ringrazio per quello che stai cercando di fare per gli artigiani ma non fare l'errore di altri Presidenti Upa che pensano di poter gestire una macchina complessa con le conoscenza solo della propria impresa...te lo dico perchè l'ho provato ed ho capito che per ogni cosa ci vuole un professionista di riferimento, certo non uno che faccia solo i propri interessi come mi sembra accada oggi all'Upa. A mio avviso dovresti scendere in campo e esporti anche sulla questione del credito a favore di Artigianfidi. Io conosco un pò di imprese che sono disposte ad uscire allo scoperto che qualcuno dice le verità che oggi noi non conosciamo ma che leggendo sul tuo blog comincio a conoscere. Esci sui giornali. Hai tutto il mio appoggio. Saluti.

    RispondiElimina
  21. Ciao Francesca, bentornata..........ho letto con attenzione quello che hai scritto....e mi fa piacere se questo blog è servito in qualche modo a sapere qualcosa in più.
    Ti ringrazio per l'appoggio, che, come quello manifestatomi da tanti altri artigiani, mi da la forza per aumentare l'impegno a favore del nostro mondo.
    Ottima l'idea di fare squadra, è sempre stata anche la mia convinzione.
    Vorrei farti una domanda. L'Upa è quello che è per mancanza di partecipazione degli associati alla vicende della loro organizzazione e allora mi chiedo dove erano gli artigiani nel momento di fare squadra per il rinnovo e dove era la struttura di Artigianfidi?
    Il mio pensiero lo avevo manifestato ancora l'estate scorsa, ma non ho visto interesse da parte di nessuno. Ma non mi interessa recriminare, non è nel mio spirito. Andiamo avanti.
    Io sto già facendo qualcosa e c'è bisognpo di tutti quelli che hanno la voglia di impegnarsi. Io sono qui, assieme a tanti altri, pronto a confrontarmi con chiunque sia portatore sano di idee e senza pregiudizi nei confronti di nessuno. Come si conclude nelle lettere comerciali: "resto in attesa di un suo riscontro"......
    Ciao alla prossima

    RispondiElimina