Pagine DOCUMENTI

domenica 15 aprile 2012

IMU, accise, IVA, bye bye Italia!

Tasse, tasse e ancora tasse. Non era ancora finita la paura per una nuova tassa di due centesimi sugli SMS, che sembra arrivare una nuova stangata sulla benzina.
Il finanziamento alla protezione civile dimostra che il Governo è in grado di agire solo da un lato: quello delle entrate. La spending review del Ministro Giarda serve a ben poco, se ogni volta che si parla di manovre finanziarie, si sentono solo nuove tasse.
In questo caso la proposta è quella di aumentare di cinque centesimi l’accisa sui carburanti. Un’altra volta, dato che negli ultimi dodici mesi gli incrementi delle tasse sulla benzina hanno portato il prezzo vicino ai 2 euro al litro.
È mai possibile che si agisca sempre dal lato dell’entrate e mai da quello delle uscite?
La Spagna sarà in pericolo a causa della debolezza del sistema bancario, ma perlomeno Mariano Rajoy agisce principalmente dal lato del taglio delle spese e non ha toccato l’IVA.
In Italia invece, il Governo Monti, seguendo la scelta del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti si appresta ad alzare l’IVA fino al 23 per cento. Siamo ormai ai livelli del Portogallo e siamo a quattro punti percentuali in più rispetto a pochi mesi fa (il 21 per cento in più).
Oltre all’IVA c’è anche da ricordare la nuova IMU, che “per fortuna” potrà essere probabilmente pagata in tre rate. Come dire, morire dissanguati piuttosto che d’infarto. Purtroppo è l’economia italiana che è sull’orlo del collasso totale.
Come faranno le famiglie e le imprese a resistere? Come potranno pagare nei prossimi mesi una tassazione che supera abbondantemente il 53 per cento in termini reali di quanto si produce?
La situazione economica non migliora e il peggio non è alle spalle, bensì deve ancora arrivare. Non è un caso che la tensione sullo spread italiano rimane molto elevato. Il debito a dieci anni paga interessi pari al 200 per cento superiori a quelli di soli 12 mesi fa.
E il debito continua a salire, nonostante il continuo aumento della tassazione. È mai possibile? Certo, dato che come ricorda giustamente il professore Ugo Arrigo, con una contrazione del PIL nominale serve ben poco avere un avanzo primario.
Si parla ormai di una caduta del PIL di oltre 2 punti percentuali nel 2012, dopo che già nella seconda parte dell’anno l’economia italiana era in recessione. Con queste previsioni è impossibile arrivare al pareggio di bilancio e saranno necessarie altre manovre finanziarie tassaiole, come ricorda Oscar Giannino su queste colonne, mentre il debito corre oltre i 120 punti percentuali sul PIL e si accinge a sfondare quota 2000 miliardi di euro.
Dove troveranno gli italiani altre risorse? Non le troveranno.
Forse, invece, dovrebbe essere un Governo tecnico a trovare altre risorse, però questa volta non derivanti da nuove tasse. Non è facile, ma i tagli della spesa si stanno attuando in tanti paesi (non certo in Grecia dove in realtà il paese non è stato in grado di tagliare quasi nulla). Ed è mai possibile che i tanti carrozzoni di Stato continuino a rimanere stretti nelle mani della politica? La parola privatizzazione non dice nulla?
Se tagli e privatizzazioni non saranno attuati velocemente, si potrà purtroppo dire: bye bye Italia.

Andrea Giuricin
chicago blog

Nessun commento:

Posta un commento