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lunedì 19 maggio 2014

LA CALATA DEI BARBARI DELLA NUOVA FINANZA

SALVIAMO LE ULTIME BANCHE LIBERE DEL NORD PRODUTTIVO!
Per come è stato trattato più di qualche piccolo imprenditore, il commissariamento della Banca Padovana di Credito Cooperativo con sede a Campodarsego, dovrebbe rallegrarci. Non è così!
     Di errori, gli amministratori e la dirigenza della Banca ne hanno fatti molti. I primi per aver accettato l’esproprio delle loro mansioni e del loro ruolo ad opera di direttori tuttofare. I secondi: i direttori, per essersi fatti prendere la mano dai prestiti facili soprattutto, ma non solo, nel settore edilizio.
     Tutti ricordano le richieste di mutuo per acquistare l’appartamento o la villetta. Chiedevi il 100% della spesa, ti davano il 120%. Alla giovane coppia dicevano che era meglio andare sul sicuro e quindi ti riconoscevano un 10% per le spese (notaio, agenzia, ecc.) ed un 10% per gli imprevisti. Chi pensava male commentava: “imprevisti non rendicontabili”.
     Di manica larga sono stati per anni anche i mutui cantiere, i finanziamenti per acquisto terreni edificabili e per urbanizzazioni. Tutto filava liscio. Tutti erano soddisfatti.
STIAMO ANDANDO VERSO IL BARATRO
     E’ arrivata la crisi, molti affidatari hanno perso il posto. Incassare le rate del mutuo casa è diventato per la banca sempre più difficile. Le difficoltà del mondo dell’edilizia hanno via via  reso impossibile rientrare dai mutui cantiere. Quando le vendite di case ed appartamenti si sono praticamente bloccate sono iniziate le sofferenze del mondo imprenditoriale legato all'edilizia.
     Sono iniziate con numeri sempre più impressionanti le revoche dei mutui con conseguenti aste dei beni affidati. I crediti iscritti a bilancio a 100, all'asta hanno portato a realizzi normalmente sotto il 50%. I concordati conseguenti alle recenti procedure prefallimentari hanno portato in genere a recuperi del 20-30% del credito.
     I buchi di bilancio sono aumentati in modo esponenziale. Quelle che sono state le segnalazioni a sofferenza alla centrale rischi per troppi imprenditori ora si stanno trasformando in segnalazioni a sofferenza delle banche con interventi e commissariamenti della Banca d’Italia.
    Di questo passo andiamo dritti verso il baratro. Altro che ripresa!
     La politica del rigore, così come è stata calata nella nostra realtà è stata un disastro per le piccole imprese ed una strage di posti di lavoro. Se non si cambia strada sarà un disastro anche per le “piccole banche”.
L’ATTIVISMO DELLA BANCA D’ITALIA E’ SOSPETTO
     E qui aggiungiamo una considerazione. Da un po’ di tempo a questa parte l’attivismo della Banca d’Italia verso le piccole banche territoriali è quantomeno sospetto.
    Il Monte dei Paschi di Siena ha un buco di una cinquantina di miliardi di euro e la Magistratura e la Banca d’Italia sembrano affette da cateratte croniche e paralisi motoria: nessuno vede e nessuno si muove.
     Le Casse Rurali, le Banche popolari ed altre, vedi Veneto Banca sono sotto la lente d’ingrandimento e generalmente per cifre che rispetto al Monte dei Paschi sono pulviscolo, vengono sanzionate, bloccate, commissariate.
     Ci chiediamo ……… ma, non è che la Banca d’Italia ed i vari ministri del Tesoro/Economia hanno deciso di fare fuori oltre che la piccola  impresa anche le piccole banche in modo da tutelare senza se e senza ma i colossi del credito (S. Paolo, Unicredit, Monte Paschi, altri) da tempo allineati alle più potenti lobby finanziarie mondiali che oltre a comandare a bacchetta i governi stanno ormai mettendo in soffitta la tanto conclamata democrazia?
     I segnali di una calata degli “Attila” finanziari su piccole imprese e banche territoriali ci sono tutti. Notiamo che da tempo gli uomini più rappresentativi del PD e del Centrino post-democristiano si sono fatti strumento della calata dei barbari della nuova finanza.

     Chiediamo alle forze politiche espressione del ceto medio produttivo, se ci sono, di battere un colpo e non farsi soffiare da sotto il naso, per l’ennesima volta, le ultime banche libere del nord produttivo.

1 commento:

  1. Caro Aladino, la Tua valutazione è corretta e in particolar modo il Commissariamento di molte BCC del Veneto è sospetto, è sospetto quello di Monastier, è sospetto quello di Ospedaletto, è sospetto l'atteggimanto nei confronti del Veneziano è sospetto l'atteggiamento tenuto nei confronti di tante banche che non hanno lasciata alternativa. Desta sospetto il Commissariamento oltre che dell'Istituto del Credito Sportivo di due Banche Popolari e una Cassa di Risparmio. Ma ci siamo posti il problema che alla Banca CC dell'Alta la BI aveva suggerito la ricapitalizzazione ed i soci per ben tre anni di seguito non hanno provveduto. Veneto Banca ha capitalizzato €. 500 miliardi e ha azzerato tutto il vertice il MPS ha cambiato il Vertice ma la BCC no è rimasta ancorata al vecchio modificando qualche pedina e non ha provveduto all'aumento del capitale. Porto un esempio la cartura è stata costretta ad unificarsi con la Banca Rovigo diventando Banca Annia ma ha modificato il Vertiche si è ristrutturata e ha ricapitalizzato per ripianare le perdite. Be qualcosa ha fatto. e si spera che non intervenga BI. Questo per dire che è vero che BI capeggiata da Unicredit, Banca Intesa, Banco Popolare, MPS ecc. non interverrà su se stessa ma cosa hanno fatto le altre banche per no dare adito all'intervento di BI che vuol dire Unicredit, Banca Intesa ecc.

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