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domenica 24 agosto 2014

GOVERNO RENZI: OBIETTIVO RAGGIUNTO!

Riporto un pezzo scritto da un nostro socio, sempre attento alle dinamiche politiche sia locali che nazionali.
Credo che l'analisi che fa in questo pezzo e le riflessioni che ne ricava, siano stimolanti per tutti noi "semplici" cittadini magari poco avvezzi a scrutare le questioni oltre la facciata proposta.
Buona lettura!




GOVERNO RENZI: OBIETTIVO RAGGIUNTO!

Sinceramente, non ho capito quali problemi, agli italiani, abbia finora risolto il Governo Renzi. Nessuno mi sembra! Conseguentemente non ho capito il perché sia stato “fatto fuori” Enrico Letta e del perché la regia di Napolitano e l'appoggio di Berlusconi alle cosiddette riforme istituzionali abbiano partorito il topolino di finte riforme che hanno un senso solo se viste dall'angolo visuale del rafforzamento della casta politica e sicuramente NON della democrazia.
Un vecchio amico, profondo conoscitore, dal di dentro, del mondo politico italiano mi ripeteva spesso: “quando in un accadimento politico non capisci cosa sta succedendo, vai all'osso e guarda chi ci guadagna e chi ci perde. Se lo scoprirai ti risulteranno chiari i giochi, gli attori e la trama”.
Ho applicato questo suggerimento al 2014 della politica italiana.
Risulta chiaro che:
  • gli industriali non ci hanno guadagnato perché di una nuova politica industriale non c'è neanche l'ombra. Sulle tasse, IMU e tasse sui risparmi sono aumentate. Hanno promesso loro un leggero calo dell'IRAP, dovevano portare a casa 70-80 miliardi di crediti dalla pubblica amministrazione. Poco o niente! Doveva essere abbassato il costo del lavoro tagliando il cuneo fiscale. Niente! Di abbassare le altre tasse si parla ma nel frattempo aumentano. Per rilanciare il mercato interno doveva essere messa nelle tasche dei lavoratori e delle famiglie più liquidità. A parte la pagliacciata degli 80 euro, niente! Doveva diminuire la burocrazia. Niente. Si doveva migliorare la giustizia per ridurre i tempi di eventuale contenzioso. Niente di niente! La disponibilità di credito per le imprese e famiglie ha continuato a calare. Con Renzi gli industriali non ci hanno guadagnato. Anzi, come con Monti e Letta hanno continuato a rimetterci.
  • Gli artigiani, commercianti, professionisti hanno subito lo stesso trattamento degli industriali con in più uno strangolamento da parte di Equita
    lia per una percentuale rilevante di loro. Sono loro che aspettano più di altri il rilancio del mercato interno. Niente di niente. E si stanno rendendo conto che senza cambiamenti radicali della politica economica nazionale e comunitaria lo scivolo verso il baratro è dietro l'angolo.
  • I coltivatori diretti oltre a quanto sopra hanno subito un aumento dell'ICI, una riduzione dei contributi PAC, un aumento delle rendite catastali, per chi ha seguito le indicazioni per uno sviluppo delle energie rinnovabili: fotovoltaico, biogas, ecc. ha visto lo Stato rimangiarsi gli impegni, disattendere i contratti sottoscritti (vedi certificati verdi). Di certo Renzi non li ha fatti migliorare, anzi! Ci mancava solo la posizione autolesionista della UE, appoggiata dall'Italia, sull'Ucraina che ha portato al blocco delle esportazioni alimentari italiane in Russia. Una vera mazzata alla nostra agricoltura di pregio.
  • Ci hanno guadagnato i lavoratori? Gli 80 euro sono stati dati con una mano e sono stati tolti con l'altra (tasi, tari, addizionali IRPEF, ecc.). I più disagiati: redditi bassi, disoccupati ed altri sono addirittura stati esclusi anche dall'elemosina degli 80 euro mentre l'aumento delle tasse l'hanno avuto eccome! Conclusione …. neanche i lavoratori ci hanno guadagnato.

E qua mi sovviene una battuta di un amico frequentatore del sottobosco ministeriale e politico romano: “Renzi è stato portato agli altari bruciando Letta sulla base di un accordo tra i salotti buoni della finanza, il cerchio magico di Confindustria, la parte del vertice PD legato a doppia mandata con le Partecipazioni Statali e con l'ABI. Si sono messi d'accordo su come spartirsi i vertici delle partecipazioni statali e delle fondazioni bancarie. Le nomine in scadenza su posti importanti erano 350. Il cerchio magico della politica che conta, di Confindustria, della finanza, sarebbero stati poi ristorati anche con “consulenze” sulle privatizzazioni o cessioni di rami d'azienda di società a partecipazione statale. Renzi se avesse portato a termine l'operazione avrebbe potuto anche giocarsela sul piano politico”.
Non ho conoscenze dirette per suffragare quella tesi ma se guardo agli accadimenti devo registrare che il rinnovo delle nomine alle Partecipazioni Statali c'è stato e nel quasi totale silenzio, segno questo che le parti in causa sono state tutte soddisfatte. Le cessioni (privatizzazioni) di fette importanti di aziende di stato hanno avuto luogo alla chetichella e senza resistenze e, tra l'altro, a fondi sovrani tipo quello del governo cinese dove si sa che gli occhi indiscreti non andranno a sindacare sulla consistenza delle “consulenze”. Ciò vuol dire che la casta politica e ministeriale era pienamente consenziente e soddisfatta.
Bisogna dire: bravo Renzi! Obiettivo raggiunto. Ora, anche se va a casa, gli amici e gli amici degli amici hanno i posti giusti nelle partecipazioni statali e nelle banche e questo fatto è foriero di futuri tornaconti. Le “consulenze” hanno portato a buon fine gli affari su cui, a parte gli importi trattati, non si sa nulla. Ora, con i soldi nostri, ha dato. In futuro potrà pretendere un ritorno politico. Lui la sua parte l'ha fatta. A noi cittadini ha tolto tanto e non ha dato niente. E' nostro il problema se accettare in silenzio la continuazione della vecchia politica mangereccia o se decidiamo che è ora di reagire per portare al centro della politica gli interessi della gente, quella sana che lavora, intraprende, risparmia ed è in grado di portare fuori dalla crisi il Paese solo se riuscirà ad emarginare una casta politica e burocratica da troppo tempo estranea al comune sentire della comunità italiana.

Renato Giacometti


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