Sull'onda della sensibilità scaturita dalle note vicende legate al Mose di Venezia, soprattutto della corruzione figlia di un sistema che dal dopo Tangentopoli ha saputo rinascere ed evolversi in qualcosa di ancor più mostruoso, ne approfittiamo per riproporre una proposta di Legge, elaborata più di un anno fa da Rete Si e rimasta lettera morta fino a ora.
Oggi, più che mai, c'è la necessità di dare un segnale forte e inequivocabile che chi sbaglia paga, ma paga davvero!
Proposta
di legge: malcostume, casta e corruzione
La casta e i privilegi di pochi si possono eliminare con alcune leggi,
chiare e prive di ambiguità. Leggi che facciano emergere la buona politica e
i politici corretti e che impediscano a furbi e corrotti di derogare. Leggi che
garantiscano incentivi e depenalizzazioni a chi denuncia illeciti e
disincentivino, attraverso pene pecuniarie e penali, chi, operando nel pubblico,
non operi con diligenza, celerità e spirito di servizio a favore dei
cittadini.
La corruzione in una parte del sistema pubblico (enti, partiti,
amministrazione) è vile, immorale, ingiusta e ha portato i cittadini a vedere nell'apparato pubblico un nemico disonesto e vessatore, che rallenta le
pratiche al fine di ricattare e ottenere benefici personali o, peggio ancora,
obbliga le imprese a versare tangenti a dirigenti e politici per poter lavorare.
I corrotti e disonesti nella politica e nell'amministrazione pubblica stanno
danneggiando soprattutto le persone corrette ed oneste, anche della politica e
della pubblica amministrazione, che vengono accomunati purtroppo a questi, ma
che dovrebbero essere con noi in questa opera di ristrutturazione e
modernizzazione.
Proposta di legge per eliminare totalmente la corruzione
Amministratori e dipendenti pubblici sono tenuti a mantenere un’etica
cristallina (integrità). Come gestori del nostro denaro, non possono
assolutamente tradire il rapporto di fiducia con il cittadino. Se lo fanno,
sono da considerarsi doppiamente disonesti. Uno Stato desideroso di ristabilire
un clima di fiducia e rispetto reciproco con i propri cittadini e i propri
azionisti deve essere inflessibile con ladri e delinquenti che operano nel
pubblico e nel privato, siano essi semplici dipendenti, dirigenti o politici di
qualsiasi livello. Per eliminare la piaga che, secondo diverse fonti autorevoli,
è stimata fra i 70 e 100 miliardi all'anno, basta una legge chiara, che non si
presti a interpretazioni distorte,
chi ruba, incentiva la corruttela (concussione) o vi si presta, e crea
danno allo Stato deve:
- restituire una cifra doppia (o comunque penalizzante.. 50% in più!)
dell’ammontare ricevuto illecitamente,
- avere interdizione perpetua dai pubblici uffici, senza più
possibilità nella propria vita di lavorare o operare (nemmeno come lobbista,
portaborse o altre relazioni) con lo Stato, i partiti e qualsiasi ente o ditta
che abbiano una partecipazione pubblica anche minima o che usufruiscano di
contributi pubblici per oltre il 10/30% ? del proprio fatturato. Le vittime di
vessazioni, e chi viene coinvolto nel pagamento di tangenti, riceveranno il 100%
della somma pagata con un interesse annuo di almeno 5 volte il tasso di sconto
(o con congruo interesse di ristorno). Questo per invogliare i cittadini a
denunciare le pressioni ricevute, oltre che per restituire il maltolto a persone
e imprese vessate. Queste ultime inoltre dovranno essere manlevate
da penali o condanne nell'opera di denuncia dei reati.
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