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sabato 7 giugno 2014

CHI RUBA, PAGHI!

Sull'onda della sensibilità scaturita dalle note vicende legate al Mose di Venezia, soprattutto della corruzione figlia di un sistema che dal dopo Tangentopoli ha saputo rinascere ed evolversi in qualcosa di ancor più mostruoso, ne approfittiamo per riproporre una proposta di Legge, elaborata più di un anno fa da Rete Si e rimasta lettera morta fino a ora.
Oggi, più che mai,  c'è la necessità di dare un segnale forte e inequivocabile che chi sbaglia paga, ma paga davvero!

Proposta di legge: malcostume, casta e corruzione
La casta e i privilegi di pochi si possono eliminare con alcune leggi, chiare e prive di ambiguità. Leggi che facciano emergere la buona politica e i politici corretti e che impediscano a furbi e corrotti di derogare. Leggi che garantiscano incentivi e depenalizzazioni a chi denuncia illeciti e disincentivino, attraverso pene pecuniarie e penali, chi, operando nel pubblico, non operi con diligenza, celerità e spirito di servizio a favore dei cittadini.
La corruzione in una parte del sistema pubblico (enti, partiti, amministrazione) è vile, immorale, ingiusta e ha portato i cittadini a vedere nell'apparato pubblico un nemico disonesto e vessatore, che rallenta le pratiche al fine di ricattare e ottenere benefici personali o, peggio ancora, obbliga le imprese a versare tangenti a dirigenti e politici per poter lavorare. I corrotti e disonesti nella politica e nell'amministrazione pubblica stanno danneggiando soprattutto le persone corrette ed oneste, anche della politica e della pubblica amministrazione, che vengono accomunati purtroppo a questi, ma che dovrebbero essere con noi in questa opera di ristrutturazione e modernizzazione.
Proposta di legge per eliminare totalmente la corruzione
Amministratori e dipendenti pubblici sono tenuti a mantenere un’etica cristallina (integrità). Come gestori del nostro denaro, non possono assolutamente tradire il rapporto di fiducia con il cittadino. Se lo fanno, sono da considerarsi doppiamente disonesti. Uno Stato desideroso di ristabilire un clima di fiducia e rispetto reciproco con i propri cittadini e i propri azionisti deve essere inflessibile con ladri e delinquenti che operano nel pubblico e nel privato, siano essi semplici dipendenti, dirigenti o politici di qualsiasi livello. Per eliminare la piaga che, secondo diverse fonti autorevoli, è stimata fra i 70 e 100 miliardi all'anno, basta una legge chiara, che non si presti a interpretazioni distorte,
chi ruba, incentiva la corruttela (concussione) o vi si presta, e crea danno allo Stato deve:
- restituire una cifra doppia (o comunque penalizzante.. 50% in più!) dell’ammontare ricevuto illecitamente,

- avere interdizione perpetua dai pubblici uffici, senza più possibilità nella propria vita di lavorare o operare (nemmeno come lobbista, portaborse o altre relazioni) con lo Stato, i partiti e qualsiasi ente o ditta che abbiano una partecipazione pubblica anche minima o che usufruiscano di contributi pubblici per oltre il 10/30% ? del proprio fatturato. Le vittime di vessazioni, e chi viene coinvolto nel pagamento di tangenti, riceveranno il 100% della somma pagata con un interesse annuo di almeno 5 volte il tasso di sconto (o con congruo interesse di ristorno). Questo per invogliare i cittadini a denunciare le pressioni ricevute, oltre che per restituire il maltolto a persone e imprese vessate. Queste ultime inoltre dovranno essere manlevate da penali o condanne nell'opera di denuncia dei reati.

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