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martedì 28 giugno 2011

L'ESTATE ROVENTE DEL FISCO COMINCIA 1° LUGLIO

Di venere e di marte di solito non si parte, ma stavolta non c'è scaramanzia che tenga. Venerdì 1° luglio sarà una data chiave per l'estate "rovente" del Fisco e segnerà una prima mini-rivoluzione, in attesa della tanto annunciata e auspicata riforma tributaria. Insomma, tra quattro giorni debutteranno contemporaneamente alcune misure "decisive", soprattutto (ma non solo) per la lotta all'evasione.
Si parte dall'accertamento esecutivo, di cui alle norme approvate un anno fa e che, ora, con il maxiemendamento al decreto Sviluppo, è arrivato alla terza correzione. Di fatto, il Fisco non dovrà più passare attraverso la cartella di pagamento per incassare le somme contestate ai contribuenti. Sessanta giorni dopo la consegna al contribuente, l'avviso diventa un atto che consente di procedere alla riscossione delle somme contestate. Ma c'è di più, trascorsi altri 30 giorni, entra in scena Equitalia che può avviare anche l'esecuzione forzata. Per ora la principale difesa per chi deciderà di ricorrere è il congelamento per 120 giorni del pagamento dopo la richiesta di sospensiva in Commissione tributaria. La conversione del decreto Sviluppo che, ora all'esame del Senato, dovrebbe estendere la "copertura" a 180 giorni (si veda l'articolo in basso), nonostante categorie produttive e professionisti abbiano già sottolineato come la soluzione rischi di non garantire un'adeguata tutela.
Il contrasto all'evasione potrà contare anche sull'allargamento delle fonti di informazioni per lo spesometro (salvo ripensamenti dell'ultima ora). Con un duplice obiettivo: contrasto alle frodi Iva ed emersione della reale capacità contributiva grazie al confronto tra redditi dichiarati e spese effettuate. Fino al 1° luglio, l'obbligo di monitorare i grandi acquisti riguarda solo vendite e prestazioni che richiedono la fattura (tra l'altro solo per il 2010 la soglia "rilevante" è stata di 25mila euro). Da venerdì prossimo, invece, commercianti, esercenti, artigiani dovranno annotare i dati di chi acquista con scontrino e ricevuta per un valore superiore a 3.600 euro. Le informazioni raccolte andranno poi trasferite al Fisco una volta all'anno. L'applicazione su più larga scala era prevista per il 1° maggio ma la necessità di attendere l'esenzione del monitoraggio per i pagamenti effettuati con moneta elettronica (arrivata anche in questo caso con il decreto Sviluppo) ne ha posticipato il debutto a regime. All'appello manca solo il decreto attuativo del nuovo redditometro e il cerchio si chiuderà definitivamente.
Senza allontanarsi dall'Iva, il 1° luglio diventa efficace un regolamento comunitario con una mission ben specifica: fare un po' più di chiarezza su dove avvenga il prelievo in caso di operazioni tra soggetti di diversi Stati dell'Unione. Una matassa non facile da districare anche dopo le nuove regole scattate in parte a inizio 2010 e in parte a gennaio scorso. L'armonizzazione ispira pure il nuovo meccanismo di tassazione dei fondi d'investimento, che equipara il trattamento di quelli di diritto italiano a quelli di diritto straniero commercializzati nel nostro Paese.
Venerdì sarà anche una deadline: la data ultima in cui ottenere o acquisire il possesso di partecipazioni (di società non quotate in mercati regolamentati) e terreni per sfruttare la nuova opportunità di rivalutazione. Poi per la perizia che ne attesta il valore e per versare l'imposta dovuta ci sarà un anno di tempo. Ma questa è tutta un'altra storia.

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