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venerdì 24 giugno 2011

LINCENZIATA DALLA COMMISSIONE CONSILIARE LA PROPOSTA DI LEGGE SUL PIANO CASA

Venezia, 23 giugno 2011
 ”Oltre alla proroga fino all’estate del 2013, il Piano Casa in Veneto consentirà ampliamenti fino al 45%, interesserà anche edifici non residenziali, vi potrà essere in casi specifici un cambio della destinazione d’uso dell’immobile, si potranno fare interventi anche nei centri storici”.
Sono le novità più importanti inserite nella proposta di legge licenziata oggi dalla commissione Urbanistica  di Palazzo Ferro Fini.
La legge ora attende l’ok del Consiglio Regionale. Il Veneto sarà coì dotato di una normativa all’avanguardia, che è nell’interesse di tutti: dai cittadini agli operatori tutti.
Sintesi delle novità introdotte dalla  proposta di legge  approvata dalla Commissione che proroga il Piano casa del Veneto fino all’11 luglio 2013:
  • AMPLIAMENTI
    E’  previsto  l’ampliamento degli edifici esistenti nei limiti del 20% (+10%) sul volume per gli edifici ad uso residenziale e del 20% (+10%) sulla superficie coperta per gli edifici con uso diverso dal residenziale; viene elevato un ulteriore 15% purché vi sia un contestuale intervento di riqualificazione dell’edificio che porti la prestazione energetica alla corrispondente classe B.

  • DEMOLIZIONE-RICOSTRUZIONE:
    Relativamente agli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici realizzati interiormente al 1989, al fine di incentivare questo tipo di intervento si può operare sugli edifici anche parzialmente.
    Gli interventi di ampliamento e demolizione-ricostruzione sono possibili anche nei centri storici.  Ai comuni viene data la competenza per il rilascio dell’autorizzazione unica per l’installazione di impianti solari e fotovoltaici fino a 1 Kw.  Agevolazioni per il contributo di costruzione: non dovute per prima abitazione; solo per il costo di costruzione per edifici abitazione diversi da prima casa; solo 50% per edifici ad uso diverso da abitazione.

  • MODIFICA DESTINAZIONE D’USO
    Possibilità di modifica della destinazione d’uso  degli edifici purché la nuova destinazione sia consentita dalla disciplina edilizia di zona.
    Può essere modificata la destinazione d’uso anche per  edifici situati in zone definite “improrie” (purché diverse da zona agricola).
Da notare  che queste disposizioni di legge non sono derogabili dai comuni e prevalgono sulle delibere adottate!

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