Le vicende del
rinnovo del Consiglio Generale della Camera di Commercio di Padova che si
sono chiuse con l'elezione di Ferdinando Zilio a Presidente, ci fanno dire
che portare un titolare di impresa come Zilio al vertice della “casa delle
imprese” è un passo avanti rispetto al passato,
per il semplice fatto che Zilio è uno che sulle cose che dice ci mette
la faccia.
La conclusione
del testa a testa tra Zilio (presidente ASCOM) e Boschetto (UPA) con la
vittoria andata al primo, rende evidente anche ai non addetti ai lavori
che i registi delle trame per la spartizione delle poltrone che agiscono dietro
le quinte dell'UPA hanno subito una sonora batosta. Viene spontaneo dire che:
“chi di trame ferisce, di trame perisce”.
Mi spiego. Qualche
anno fa in UPA aveva incominciato a soffiare il vento del rinnovamento con
l'emergere di un protagonismo degli imprenditori associati che dava fiato a
molte speranze.
Quella presa di
coscienza degli imprenditori associati è stata soffocata per manovre messe in
atto dai funzionari che,
nel nuovo corso che si stava delineando temevano una
loro perdita di potere (capacità di influenza). Il risultato fu una
emarginazione dei protagonisti del rinnovamento attuata con macchinazioni messe
in essere dietro le quinte e con
artigiani, malleabili, letteralmente “adoperati” per chiudere il nuovo corso.
L'operazione
portò a mettere le pedine giuste (gli uomini fedeli ai funzionari) in Consiglio
Generale e nelle società partecipate Upa tramite il meccanismo dei “Saggi” e
con una votazione bulgara, Boschetto fu eletto per acclamazione dopo
l’abbandono degli altri due finti candidati. Una abile manovra concepita e
messa in atto dalla struttura, che ebbe come conseguenza l’emarginazione di chi
voleva il cambiamento.
C'è un proverbio
che dice che chi la fa l'aspetti. Ciò si è puntualmente verificato! Infatti con
macchinazioni dei vari apparati, interni alle Organizzazioni Professionali e
dentro le forze politiche di riferimento, con identico metodo, gli apparati
concorrenti hanno “cecchinato” gli uomini bandierina dell'UPA.
Ribadisco quanto
dico ormai da tempo. Fernando Zilio oggi è protagonista perché ha messo fuori
gioco Chiesa e l'apparato che lo sosteneva, ed ora gioca da protagonista. E'
arrivato il momento che anche in tutte le altre Organizzazioni gli associati
(gli imprenditori) conquistino la scena e la tengano in prima persona. Occorre
mettere in pratica lo slogan “BASTA DELEGHE” anzi per essere più precisi:
RIPRENDIAMOCI LE DELEGHE e gestiamole per un indispensabile rilancio delle
imprese ed una crescita culturale e
professionale degli imprenditori.
Se non si farà
cosi, rischiamo tutti di fare la fine
degli artigiani “adoperati” dell'UPA: becchi, ed ora umiliati!
Aladino Lorin
Presidente SoS Economia Italia
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