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mercoledì 8 giugno 2011

LE IMPRESE ITALIANE PAGANO PIU' TASSE

Le imprese italiane rispetto alle colleghe europee, sono afflitte da una maggiore tassazione, penalizzandone la competitività di mercato. Secondo i calcoli di Confindustria e Deloitte, un’azienda che chiude l’anno con un utile di circa 380 mila euro al netto delle tasse, in realtà avrebbe realizzato un utile pre-imposte di 600 mila euro. Questo è dovuto ad una tassazione ben maggiore che altrove in Europa. Ad esempio rispetto alla Spagna, infatti Confindustria stima al 58% dell’imponibile la tassazione  effettiva, contro il 29% della Spagna.
Confindustria continua a sollecitare il governo a realizzare una riforma fiscale che alleggerisca il peso delle tasse per imprese e lavoratori, che secondo la Confederazione sono le due leve che “tengono in piedi il Paese”.
L’imposizione fiscale in Italia oltre che rispetto alla Spagna è superiore anche a Germania e Regno Unito, “il rapporto è decisamente superiore in Italia (58%) rispetto alla Germania (43%), al Regno Unito (40%) e alla Spagna (29%)

2 commenti:

  1. Penso che ogni commento sia superfluo... Se la gente, le famiglie, gli operai, gli imprenditori avessero più soldi in tasca, ne spenderebbero volentieri di più e quindi il gettito fiscae ne gioverebbe e l'economia funzionerebbe a dovere senza ristagni, invece qui si usa la solita politica dell'aumento con destrezza, cioè senza che lo si noti palesemente, ma subdolamente efficace e dannosissimo; ormai sono molti i fronti aperti che chiedono la drsatica riduzione dell'imposizione fiscale, ma il Governo non ha orecchie e purtroppo "il sordo" ne pagherà amare conseguenze; prevedo che alle prossime politiche molti politicanti dovranno cercarsi un lavoro, finalmente e non disdegnerei di vederne alcuni finalmente tornare coi piedi per terra, esenti da ogni privilegio e costretti a barcamenarsi per tirare avanti la carretta !!

    Ernesto Callegaro

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  2. Caro Ernesto,
    spero che le tue previsioni si possano avverare. La cosa triste è che a nessuno sembra interessare la situazione delle imprese, ne ai politici e neanche a chi lo drovebbe fare per ruolo e per mission. Cosa dire quando, giorno dopo giorno, assistiamo all'impoverimento del nostro mondo attanagliato tra tasse da pagare e crediti difficili da portare a casa? Verrebbe voglia di mollare tutto e mandare tutti al diavolo. Invece dobbiamo resistere e combattere per portare maggiore attenzione nei confronti del nostro mondo artigiano e produttivo in genere (commercianti, agricoltori, pmi) nell'interesse di tutti, attraverso una presa di coscienza e consapevolezza che porti alla convinzione che solo grazie al nostro impegno diretto potremmo cambiare le cose.
    C'è bisogno di "fare" e io sono pronto!
    Ciao e alla prossima.

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